Molti film americani non arrivano mai sui nostri schermi, rimanendo “dispersi” proprio per la loro profonda “americanità”, per il loro appartenere a una cultura per molti aspetti diversa dalla nostra. Spesso succede a film ambientati negli stati più a sud del Paese: non parliamo ovviamente della cosmopolita California, ma del Texas, uno stato in cui ancora oggi ha un senso la parola “western”. Il film in questione è ambientato proprio in quello stato, e il suo titolo è Ain’t Them Bodies Saints.

Il registaDavid Lowery, dopo aver diretto numerosi corti, è al terzo lungometraggio. Quello precedente, St. Nick, ha partecipato con successo a numerosi festival internazionali. Ain’t Them Bodies Saints è il primo che può contare su un cast di assoluto rilievo.

Gli interpreti: I due protagonisti sono Casey Affleck (fratello minore di Ben, L’assassinio di Jesse James, The Killer Inside Me) e Rooney Mara (nominata all’Oscar per Millennium – Uomini che odiano le donne)

La trama: Bob e Ruth sono una giovane coppia, che cerca di guadagnare qualche dollaro con una rapina, ma finisce coinvolta in una sparatoria. Bob se ne prende la colpa e va in carcere, mentre Ruth aspetta a casa incinta. Dopo quattro anni, Bob riesce a evadere, con l’obiettivo di tornare da Ruth e dalla bambina oramai nata.

La recensione: Malick, Altman, perfino Shakespeare. Sono molto alti i riferimenti da cui è partito il giovane regista David Lowery per questo suo potente affresco western. Un film senza tempo, ambientato in un Texas degli anni Settanta, ma che potrebbe essere benissimo oggi, oppure cent’anni fa. Perché è l’atmosfera, eterea, malinconica, crepuscolare, che rende il film qualcosa di molto più che un semplice mix di riferimenti importanti. La trama prende molto da La rabbia giovane di Terrence Malick, i personaggi sembrano usciti da un film di Robert Altman, e il finale è quanto di più shakespeariano si possa immaginare. Ma Ain’t Them Bodies Saints riesce anche ad avere una propria vita, grazie a uno stile registico personale, che agisce sempre per sottrazione (quasi tutte le scene d’azione vengono lasciate alla fantasia dello spettatore), a una fotografia curatissima (e vincitrice di un premio al Sundance), a prove attoriali precise e mai sopra le righe (in particolare Casey Affleck si sta sempre più dimostrando uno dei giovani attori hollywoodiani più interessanti), e a una colonna sonora martellante. Segnamoci il nome di David Lowery (e della sua crew): tra qualche anno potrà essere ben più di un semplice regista “disperso”.

Il commento del critico: “Bodies ti si infila sottopelle, e ci rimane”. Cath Clarke – Time Out London

La citazione: “Every day I wake up thinking today’s the day I’m gonna see you. And one of those days, it will be so. And then we can ride off to somewhere. Somewhere far away”.

I premi: Il film ha vinto il premio per la miglior fotografia al Sundance del 2013, e il premio “regista da seguire” al Palm Springs Film Festival dello stesso anno.

Homevideo: L’edizione americana del blu-ray contiene anche diversi contenuti speciali, tra i quali un documentario girato sul set e l’intero film precedente del regista, St. Nick. Sono disponibili sul web i sottotitoli in italiano.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Philip Seymour Hoffman, morto l’attore trasformista dai mille volti

next
Articolo Successivo

Cinema&droghe: da Belushi a Seymour Hoffman, il binomio che uccide le star

next