Trenta ristoranti, quaranta laboratori, cinquanta negozi. E poi acquari, serre, visite guidate e passeggiate tra prosciutti, caciotte e arance della Sicilia. Si chiama Fico (Fabbrica italiana contadina) Eataly World ed è il megaprogetto firmata dal patron di Eataly, Oscar Farinetti, che dovrebbe diventare realtà entro la fine del 2015, a Bologna. L’idea è quella di mettere in piedi un parco agroalimentare largo come 50 campi da calcio nell’area del Caab, il mercato ortofrutticolo di proprietà pubblica (di Comune, Regione e Provincia) che così cambierebbe volto, riuscendo a salvarsi dalla crisi del mercato. “Sara la Disneyword del cibo, in grado di competere con Venezia e il Colosseo, e capace di attrarre anche 10 milioni di visitatori l’anno”, ha promesso Farinetti. Nell’Emilia che fu rossa e oggi è renziana, l’imprenditore originario di Alba ha trovato ovazioni, porte spalancate e parecchi quattrini. Perché se per il tempio della sua Eataly Farinetti ha messo sul piatto un milione di euro, ne ha già ottenuti 55 milioni dal Comune sotto forma di patrimonio immobiliare, e altri 45 dai privati, coop, banche e fondazioni. Nel video il direttore marketing del Caab, Duccio Caccioni, mostra l’area dove dovrebbe nascere il parco: “Puntiamo a creare qui il baricentro dell’agroalimentare italiano”  di Giulia Zaccariello

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