Fo, Albertazzi, Lavia, Gullotta, Daverio, Gassman: tutti vicini alla cittadina toscana. Per la messa in sicurezza serviranno almeno 2 milioni. Bray a Saccomanni: "Risorse urgenti". Il presidente Rossi: "La Regione non può fare sempre da sé"
Colpo al cuore per quella che Gabriele D’Annunzio definì “città sospesa, città di vento e di macigno”. Una trentina di metri delle mura medievali di Volterra sono infatti crollati a seguito del nubifragio che ha messo in ginocchio l’intera provincia di Pisa. Lo squarcio all’interno della cinta muraria e il crollo della sede stradale sottostante hanno reso necessario l’evacuazione delle 11 famiglie che si trovavano all’interno degli adiacenti edifici: case, studi d’arte e laboratori. Edifici che adesso si affacciano su una sorta di baratro. Il sindaco Marco Buselli parla di “una vera e propria ferita nel cuore della città“. A esser stato colpito è il centro storico in corrispondenza della suggestiva piazzetta dei Fornelli. Secondo una prima stima, per la messa in sicurezza delle strutture serviranno almeno 2 milioni di euro: il primo cittadino (eletto nel 2009 con una lista civica vicina al centrodestra) teme però che l’entità della spesa finale sarà molto più elevata.
La città-museo arroccata su di un’altura a 500 metri sul livello del mare ha ricevuto un duro colpo. A esser stato spazzato via è infatti quella sorta di grande balcone naturale da cui si poteva assistere a tramonti mozzafiato: amato e apprezzato ogni giorno da migliaia di turisti. La città d’origine etrusca, poco meno di 11mila abitanti, è inoltre celebre per l’estrazione e la lavorazione dell’alabastro ma anche per le leggende sui vampiri: non a caso essa viene tirata in ballo nel sequel della moderna saga horror – fantasy “Twilight”. C’è anche chi la paragona al quartiere parigino “Montmartre”: i suggestivi vicoli di Volterra profumano infatti di arte e poesia. Numerosi intellettuali e artisti hanno manifestato la propria vicinanza alla cittadina della Val di Cecina: tra questi anche Dario Fo, Giorgio Albertazzi, Gabriele Lavia, Leo Gullotta, Philippe Daverio e Paola Gassman. Non è da escludere che a breve sia anche organizzata un’iniziativa culturale a sostegno della ricostruzione.
Anche il governo ha fatto sentire la propria voce. Sin dalle prime ore del crollo il premier Enrico Letta ha chiesto di essere aggiornato sulla questione. Il ministro dei Beni culturali Massimo Bray, in visita ieri (3 febbraio) a Volterra, ha invitato il collega dell’Economia Fabrizio Saccomanni a stanziare “risorse urgenti per le mura medievali”. Il pressing era partito nei giorni scorsi grazie al presidente della Regione Enrico Rossi e al ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza (pisana, come peraltro il presidente del Consiglio Enrico Letta). Rossi e Carrozza hanno effettuato un sopralluogo in città. Per tutte le zone colpite dall’alluvione la Regione chiederà lo stato d’emergenza. L’ex rettore della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha parlato di “ferita tremenda” e ha sottolineato l’importanza della prevenzione e di un progetto nazionale di ricerca per il monitoraggio delle condizioni idrogeologiche del territorio. Rossi si appella al governo affinchè sostenga gli interventi per Volterra (“non ci diremo soddisfatti finchè non vedremo finanziamenti”). L’auspicio del governatore è che ci si impegni maggiormente rispetto a quanto avvenuto per le alluvioni degli ultimi anni in Lunigiana, isola d’Elba, Grosseto e Massa Carrara: “In molti casi la Regione ha dovuto fare da sé”. Stesso ritornello da parte di Buselli: “Non possiamo esser lasciati da soli, nessun Comune potrebbe da solo poter sopperire a un evento simile”.