La direzione generale del Piemonte dell’Agenzia delle Entrate ha cancellato dall’anagrafe delle onlus Stamina Foundation, l’organizzazione fondata nel 2009 da Davide Vannoni. Il provvedimento, datato 3 febbraio, è conseguente alla “mancanza di personalità giuridica” della Fondazione e comporta “la perdita del regime fiscale di favore”. A darne notizia il generale dei Nas, Cosimo Piccinno, in audizione in commissione Sanità al Senato. E’ la seconda seduta dall’avvio dell’indagine conoscitiva proposta dai membri di Palazzo Madama per fare luce sull’origine del caso Stamina, quasi un anno dopo dalla conversione in legge del decreto Balduzzi, con cui la Fondazione di Vannoni era arrivata a un passo dall’ottenere il via libera per la sperimentazione clinica del trattamento e fondi pari a 3 milioni di euro (un milione nel 2013 e due milioni nel 2014) da prelevare dal Fondo sanitario nazionale.
Nas, in corso accertamenti su Medestea – “A quanto risulta dai media, Medestea avrebbe finanziato e starebbe finanziando Stamina con cessioni di quote partecipative. Sono in corso accertamenti”, ha detto il comandante dei Nas. Il legame tra l’azienda farmaceutica di Gianfranco Merizzi e la Stamina Foundation viene spiegato dallo stesso Merizzi, in un’intervista a Aboutpharma: “Abbiamo deciso di investire e siglare un accordo con Vannoni sui diritti per lo sviluppo della metodica all’estero. Il contratto l’abbiamo sottoscritto a settembre del 2012″. La multinazionale ha promesso di sostenere Stamina con due milioni di euro. Sempre riguardo a Medestea, la senatrice a vita Elena Cattaneo, relatrice dell’indagine, dopo la prima parte dell’audizione del comandante, la scorsa settimana, aveva presentato una domanda specifica riguardante la trasmissione tv “Le Iene“, evidenziando il fatto che mai nei servizi era stato citato il legame Stamina-Medestea. Anche su questo punto “sono in corso accertamenti”, ha risposto Piccinno, “e per questo non posso rispondere“. Poi il comandante dei Nas ha voluto precisare anche il ruolo dei biologi di Stamina: “Hanno sostenuto l’esame di Stato, ma non sono iscritti all’albo. Per quanto risulta a Trieste operava un biologo di Stamina, mentre a Brescia erano prima due, poi uno. E risulta che sono abilitati alla professione, ma non iscritti all’Albo professionale”, che però è “obbligatorio per legge”.
Indagine conoscitiva anche in Regione Lombardia – In parallelo alle audizioni avviate in commissione Sanità del Senato, anche i consiglieri regionali della Lombardia, su richiesta del gruppo di minoranza, hanno deciso di mettere in calendario una serie di audizioni in commissione Sanità sul ruolo della Regione nella vicenda Stamina. Dopo un’ora e mezza di discussione, i membri della terza commissione hanno raggiunto un accordo, ponendosi come obiettivo non quello di esaminare “la validità scientifica del metodo, ma il “ruolo e competenze di Regione Lombardia” nella vicenda. Sono previsti circa 4 mesi di lavoro: si partirà con l’audizione dell’assessore regionale alla Sanità, Mario Mantovani, chiamato a esporre la relazione di quattro pagine che il governatore Roberto Maroni ha consegnato al ministero della Salute Beatrice Lorenzin. L’autorizzazione finale per l’avvio dell’indagine conoscitiva spetta ora all’ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, a cui domani sarà inviata richiesta formale. “Devono venir fuori tutti i dettagli – spiega il consigliere Pd Girelli – a cominciare dalla ragione e dai presupposti della convenzione del 2011 tra gli Spedali Civili di Brescia e Stamina Foundation, dal ruolo svolto dalla Direzione generale Salute della Regione, al costo diretto e indiretto per il Servizio sanitario regionale”