"Qualsiasi cifra che il giudice stabilirà come risarcimento nei miei riguardi non sarà mai congrua per tutto quello che ho subito e continuo a subire” dice Patrizia D'Addario diede via all'inchiesta registrando il suo incontro a Palazzo Grazioli con l'ex premier
”Cinque anni fa avevo tutto e oggi mi ritrovo a non avere più nulla, affetti, progetti, futuro. Qualsiasi cifra che il giudice stabilirà come risarcimento nei miei riguardi non sarà mai congrua per tutto quello che ho subito e continuo a subire”. Patrizia D’Addario parla con la voce rotta dal pianto della vicenda escort come “cinque anni di inferno per me è per la mia famiglia”. Lo fa dall’aula del Tribunale di Bari, dove sta per cominciare il processo per associazione per delinquere finalizzata a induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione nell’ambito della vicenda sulle ragazze portate dall’imprenditore Giampaolo Tarantini nelle residenze dell’ex premier Silvio Berlusconi. Le difese di alcuni imputati hanno chiesto la citazione come teste dell’ex premier. Le liste dei testimoni di accusa e difesa sono state depositate nella prima udienza del processo a sette imputati, tra cui Gianpaolo Tarantini. I giudici decideranno sull’ammissione dei testi nell’udienza del 27 marzo.
Nel processo dinanzi ai giudici della seconda sezione penale sono imputati i fratelli Gianpaolo e Claudio Tarantini, Sabina Beganovic (in arte Began), la cosiddetta ape regina delle feste dell’ex premier, le attrici Letizia Filippi e Francesca Lana, e gli amici e soci in affari di Tarantini, Pierluigi Faraone e Massimiliano Verdoscia. Nel dicembre scorso è stato condannato a un anno di reclusione con rito abbreviato nell’ambito dello stesso procedimento l’avvocato fasanese Salvatore Castellaneta. Oggi in aula, per l’inizio del processo, sono assenti gli imputati ma c’è lei, che in udienza preliminare si era costituita parte civile.
“Sarò presente a tutte le udienze – ha detto – anche per rispetto dei giudici che mi hanno ammessa come parte civile e confido molto in loro e nel pubblico ministero. Spero che finisca il prima possibile – ha continuato – perché cinque anni di questa storia sono davvero duri da affrontare ma non solo per me. La cosa che mi fa più male è che è stata colpita la mia famiglia. Non mi interessa della mia vita, non mi è mai interessato dall’inizio. Io ho sempre detto la verità, ho pagato per questo e continuo a pagare”. Si è detta “moralmente giù”, ammettendo di sentirsi “isolata”. “Dall’inizio e ancora oggi – ha concluso – vivo in isolamento totale e completo”. Oltre Patrizia D’Addario si è costituita parte civile Terry De Nicolò. La Procura ha ricostruito complessivamente 21 episodi dal settembre 2008 al maggio 2009, in cui vengono citate 26 ragazze ‘reclutate’ secondo la Procura di Basriper gli incontri: tra queste Manuela Arcuri e Sara Tommasi.
A dare il via all’indagine era stata proprio la D’Addario che aveva passato una notte a Palazzo Grazioli e aveva registrato una conversazione. Lo scandalo degli incontri organizzati da Tarantini era stato successivo alle polemiche per la partecipazione del Cavaliere alla festa di compleanno della diciottenne Noemi Letizia e anche all’inchiesta per le feste ad alto tasso erotico nella villa di Arcore per cui saranno celebrati i processi di secondo grado dopo le condanne inflitte a Berlusconi (7 anni), Lele Mora ed Emilio Fede (7) e Nicole Minetti (5).
Il 13 novembre 2015 il Tribunale di Bari ha assolto Letizia Filippi, fra gli altri, da ogni accusa.