“La riforma elettorale e i risultati di Beppe Grillo impongono di creare un grande partito europeo. Tutto il resto non m’interessa”. Così Pier Ferdinando Casini (leader dell’Udc), intervenendo al convegno “Il centrodestra nella terza Repubblica” al tempio di Adriano a Roma, insieme al leader del Nuovo Centrodestra, Angelino Alfano, al segretario federale della Lega Nord, Roberto Maroni e al senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, prova a spiegare ai giornalisti l’ennesima cambio di strategia politica e il ritorno nel Centrodestra con Silvio Berlusconi. Ai microfoni de ilfattoquotidiano.it che gli fa notare che con B. negli ultimi venti anni si sono detti di tutto, Casini replica: “Non si può rimanere intrappolati nel passato, Berlusconi è stato l’interlocutore di Matteo Renzi per fare le riforme costituzionali. Se Berlusconi parla con lui, potrei parlarci anch’io forse? O ci sono due pesi e due misure?”. Poi il leader dell’Udc prova ad argomentare dal palco le sue ultime scelte politiche: “Dopo il predellino, quando Berlusconi disse chi ci sta bene, per me è stato un dolore. Non sono pentito, sono sconfitto, io ho rischiato, ho combattuto, ho perso ma da un certo punto di vista ho anche vinto riuscendo a mantenere una comunità politica di persone che ha fatto in Parlamento delle sue battaglie” di Manolo Lanaro