Il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Enrico Saggese, mette a disposizione il suo mandato al ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza che, in serata, accetta le sue dimissioni. La decisione arriva dopo la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati per concussione, nell’ambito di un’inchiesta su un giro di appalti e tangenti (leggi). “L’ingegnere Enrico Saggese, – si legge in una nota dell’Asi – nel rispetto delle indagini in corso, ribadendo la sua totale estraneità ai fatti contestatigli (…) ha inviato al Ministro Vigilante una lettera di messa a disposizione il proprio mandato di Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, con effetto immediato”.
Secondo Carrozza, Saggese ha così “compiuto una scelta che consente di tutelare le prerogative dell’Agenzia da possibili ripercussioni, anche in vista degli importanti impegni internazionali del nostro Paese. Garantisco fin da subito – ha aggiunto il ministro – il mio impegno per far sì che vengano adottati i provvedimenti necessari per preservare la piena operatività dell’Asi tutelando i lavoratori e il patrimonio di eccellenza nel mondo della ricerca e dell’industria rappresentato dall’Agenzia Spaziale Italiana”.
Nell’indagine, aperta dal pm della procura capitolina Paolo Ielo, sono indagate 7 persone. L’inchiesta è stata avviata dopo la denuncia di un dirigente dell’Asi vittima di un tentativo di concussione che, a fronte della rilevazione di anomalie nella gestione degli appalti, sarebbe stato oggetto di ritorsioni. Per la procura, Saggese “ha abusato del suo ruolo apicale rivestito” nell’ente. Tra gli episodi attribuiti al presidente c’è anche una carta di credito ricaricabile che gli sarebbe stata messa a disposizione dalla società Art Work.
Agli indagati sono contestati, a seconda delle posizioni, i reati di concussione e corruzione. Oltre a Saggese sono iscritti nel registro degli indagati due suoi collaboratori, Francesca e Mario Giacomo Sette (dipendenti Finmeccanica distaccati presso l’Asi) e gli operatori di società Elena Oteri, Alfiero Pignataro, Salvatore Marascia e Vittorio Sette.