Da marzo 2014 Alino Diamanti giocherà in Cina nella squadra allenata da Marcello Lippi. La telenovela del trasferimento del trequartista rossoblù si è conclusa con grande soddisfazione del giocatore, la delusione dei tifosi, e parecchio denaro nella cassa del contestato presidente Albano Guaraldi per appianare i debiti societari. Dopo una lunga e travagliata trattativa tra Bologna Calcio e Guangzhou Evergrande, il trentunenne azzurro in forza all’undici felsineo dal 2011 (83 le presenze e 19 le reti) approda alla corte del’ex ct della nazionale con un contratto triennale da circa 7 milioni di euro e di altri 8 milioni per il club rossoblù che dovrebbero arrivare subito cash. Infatti la contrattazione tra le parti si era arenata dieci giorni fa, proprio mentre si stava chiudendo il mercato di gennaio per le squadre italiane, in quanto i cinesi non avevano offerto al Bologna sufficienti garanzie per versare almeno 6 milioni di euro entro metà febbraio.
Dopo le ultime 48 ore di trattative, però, lo scenario è mutato radicalmente: nonostante l’ultimo tentativo del neotecnico Ballardini per trattenerlo, il giocatore pratese aveva già salutato i compagni al termine dell’ultimo allenamento di giovedì mattina e di fronte alla stampa aveva glissato dicendo di non sapere nulla del suo futuro. Infine il messaggio ufficiale dopo l’ultima notte ‘bolognese’: “Sono contento di poter iniziare insieme alla mia famiglia questa nuova avventura ed esperienza di vita. Ringrazio tutta la società: il presidente che ha capito la mia scelta, i miei compagni, il mister, lo staff, tutti i dipendenti e soprattutto la città di Bologna che in due anni mi ha fatto sentire importante in campo e fuori. Spero solo di essere riuscito in qualche modo a trasmettere il mio entusiasmo per il 23 che ho indossato dal primo all’ultimo giorno. Grazie Bologna”.
La presentazione ufficiale del nuovo trequartista brasiliano Ibson, la necessità della società bolognese di avere denaro subito per poter cominciare a pagare la tranche di stipendi di metà febbraio, nonché la voglia del giocatore italiano di trasferirsi in Oriente (la moglie Silvia ha origini taiwanesi ndr) hanno infine accelerato il business con la Cina e la corte di Lippi. L’affare si è concluso a Roma, presenti Guaraldi, il responsabile finanziario del Bologna Alessandro Gabrieli, gli agenti del giocatore Luca Puccinelli e Lorenzo Marronaro, e il presidente del Guangzhou Liu Yongzhuo (assente il dg rossoblù Zanzi oramai sempre più lontano dagli affari della società ndr). Parrebbe limato anche lo scoglio della buonuscita prevista dal contratto del fantasista in caso di cessione con plusvalenza a favore del Bologna di circa 750mila euro: Diamanti avrebbe rinunciato ad una parte della cifra spettante che a sua volta il presidente rossoblù non voleva concedergli.
Il trasferimento di Diamanti in Cina è il più importante affare del calciomercato italiano, seppur in uscita, di gennaio 2014. L’ex rossoblù andrà a giocare in un super team accanto a bomber del calibro dei brasiliani Elkeson e Muriqui, e del cinese Gao Lin. Quello di Diamanti è il contratto più cospicuo che per ora un calciatore italiano è riuscito a strappare ad una squadra estera con un fisso annuo che supera, seppur di poco, quello di Del Piero al Sydney e Sirigu al Paris Saint German. Ora però in casa Bologna se da un lato entra un’inattesa liquidità, dall’altro la cessione di Diamanti diventa un oggettivo abbassamento delle qualità tecniche di una squadra in bilico per non retrocedere in Serie B.