Voglio che la mia battaglia diventi la battaglia di altri cittadini onesti vessati dalle banche. A chi mi cerca o mi scrive spiego come fare per difendersi dalle banche e non farsi fregare. Mi chiamano dalla Sicilia, dal Sud in generale, dal Nord e dal Centro Italia. Mi rendo conto che il problema e diffuso ovunque. L’usura bancaria è un fenomeno dilagante. Molte persone mi raccontano che quando entrano in banca cominciano a tremar loro le gambe. Hanno paura dei direttori, dei funzionari, molto spesso temono persino gli impiegati. Ci sono passato anche io, ricordo benissimo quella spiacevole sensazione. Ora, invece, non mi spaventa più nessuno. So che gli istituti attaccano per difendersi, perche sanno che molto spesso hanno torto e dunque giocano d’anticipo. Cambieranno atteggiamento solo quando dall’altra parte i correntisti conosceranno la verità. Io mi batto per questo. Ho iniziato solo per difendere i miei interessi, il mio lavoro e la mia famiglia. Oggi sono vicepresidente nazionale dell’associazione ≪Il delitto di usura≫, che raccoglie e sostiene senza scopo di lucro le tante vittime dell’usura e dell’estorsione bancaria. Io dico di non scoraggiarsi e di tenere duro. C’e stata Caporetto ma poi e arrivata Vittorio Veneto. Basta un po’ di tenacia e qualche regola da seguire con attenzione.
Mario Bortoletto
Ilfattoquotidiano.it ha realizzato un sunto dei dieci comandamenti pubblicati sul libro “La rivolta del correntista” (ed. Chiarelettere).
Regola numero 1: Conservate sempre tutta la documentazione bancaria, i contratti, gli estratti conto, gli scalari trimestrali o semestrali. Fate attenzione alle cosiddette «variazioni unilaterali»
Quando avviate un rapporto con un istituto di credito ricordatevi di conservare ogni documento, sia il contratto stipulato sia le lettere che ricevete a casa. Fate molta attenzione al contratto, accertatevi che riporti la firma del funzionario responsabile dell’istituto, altrimenti e carta straccia. Se avete buttato via o smarrito la documentazione bancaria non disperate, fatene nuovamente richiesta al vostro istituto che ha l’obbligo di recuperarla con funzione retroattiva fino a dieci anni.
Regola numero 2: Fatevi fare una perizia econometrica. È il vostro tesoretto
Con tutta la documentazione in vostro possesso e possibile fare un’analisi del conto corrente. L’analisi si chiama perizia econometrica e va affidata a professionisti seri e specializzati altrimenti e solo una perdita di tempo e di denaro. La perizia e l’unica tutela del correntista.
Regola numero 3: Fate attenzione a tutti i costi e a tutte le spese che contribuiscono a determinare il tasso soglia
Il tasso soglia non e altro che il tasso massimo di interesse che un istituto può applicare al correntista. Oltre questo limite la banca e in usura.
Regola numero 4: Se siete in difficoltà valutate con molta attenzione le cosiddette agevolazioni che il vostro istituto vi propone
Molte banche offrono ai clienti in difficolta quelle che io chiamo ≪agevolazioni pelose≫. Ad esempio, se un correntista e esposto per 50.000 euro sul conto corrente e non riesce a rientrare, dalla banca consigliano di trasformare quel debito in un mutuo ipotecario, cosi da poter dilazionare il pagamento usufruendo di un tasso d’interesse più vantaggioso. Spesso, pero, con questa operazione le banche traggono un doppio vantaggio. Il primo e quello di trasformare un proprio credito, che resta invariato, da chirografario, ovvero privo di garanzie, a ipotecario. Il secondo, molto piu subdolo, e quello di appropriarsi di somme frutto dell’indebito.
Regola numero 5: Occhio all’anatocismo bancario
L’anatocismo bancario, cioè la capitalizzazione degli interessi passivi è illegittimo. L’anatocismo fa si che il correntista sia gravato da un debito via via maggiore, che va a generare un incremento degli interessi passivi, determinando un ostacolo per il cliente a ritornare in attivo. La parola deriva dal greco: anà, cioe ≪di nuovo≫, e tokòs, che significa ≪interesse≫. Per anatocismo s’intende la capitalizzazione degli interessi affinché questi stessi interessi siano produttivi di altri interessi.
Regola numero 6: Tenete sempre sotto controllo le commissioni di massimo scoperto
Altra fregatura per il correntista sono le commissioni di massimo scoperto. Un onere che viene addebitato al cliente in base all’effettivo utilizzo del denaro e che, come tale, incide sul calcolo del costo del denaro stesso.
Regola numero 7: Attenti ai giochi sulle valute
La valuta tecnicamente e il giorno in cui una somma di denaro depositata o prelevata comincia a produrre interessi attivi o passivi. Esiste la valuta effettiva, che corrisponde al momento in cui la banca acquista o perde la disponibilita del denaro, e la valuta bancaria, cioè quella con cui l’istituto di credito concretamente sottrae o aggiunge un certo numero di giorni a quella effettiva. Molto spesso le rimesse effettuate dal correntista vengono contabilizzate come se l’operazione fosse stata effettuata un certo numero di giorni dopo la data effettiva di esecuzione dell’operazione. Le operazioni a debito per il cliente, invece, vengono contabilizzate prima della data di effettiva esecuzione. Nel primo caso, il correntista perde giorni utili per la maturazione degli interessi attivi, nel secondo caso la banca incrementa i giorni utili per la maturazione degli interessi passivi a carico del debitore.
Regola numero 8: Non abbiate paura della Centrale rischi
Essere inserito nel database bancario dei ≪cattivi pagatori≫ per un imprenditore equivale alla morte civile: si fa fatica a ottenere credito da altri istituti. Capita che gli istituti segnalino il correntista senza avvisarlo, ma questo comportamento va contro la legge e deve essere contestato.
Regola numero 9: Occhio alle provvidenze pubbliche, possono salvarvi la vita (imprenditoriale)
Nel caso in cui dovessero ravvisarsi fatti di usura o di estorsione, una volta denunciati alla magistratura, la vittima potrebbe accedere alle cosiddette provvidenze premiali. Al fine di far emergere tali gravissimi delitti, infatti, e stato messo a disposizione, presso il ministero degli Interni, un Fondo di solidarietà, deputato a far tornare la vittima nell’economia legale.
Regola numero 10: Diffidate dei consulenti
Fate attenzione alle decine di societa di consulenza che si propongono come aiuto al correntista. Hanno parcelle che arrivano anche a 25.000 euro, piu una percentuale fino al 25-30 per cento su quello che recuperano.