Nell’udienza in Corte Suprema contro i marò, l’India non invocherà, come avrebbe avuto intenzione di fare, un articolo della Legge per la repressione della pirateria (Sua Act) che comporta la pena di morte. Nel proporre i capi di accusa per i due fucilieri ripiegherà invece su una imputazione più mite che evoca genericamente “violenze” sulle navi, e che prevede una pena fino a dieci anni di carcere. Sono le prime anticipazioni sull’iter giudiziario dei fucilieri italiani che saranno giudicati nei prossimi giorni. Valutazioni che però non convincono il ministro degli Esteri Emma Bonino: “Sono anticipazioni che mi lasciano interdetta e indignata. Se confermata la sua applicazione, sarà contestata in aula dalla difesa italiana nella maniera più ferma. Il governo ritiene sconcertante il riferimento (alla legge antipirateria indiana, ndr) e farà valere con forza e determinazione in tutte le sedi possibili l’assoluta e inammissibile incongruenza di tale impostazione anche rispetto alle indicazioni a suo tempo fornite dalla stessa Corte Suprema indiana. Il nostro impegno di riportare a casa Massimiliano Latorre e Salvatore Girone è più forte che mai”.
E’ stato il portavoce del ministero degli Interni Kuldeep Dhatwalia, in genere avaro di informazioni utili, a confermare che il ministero stesso aveva in effetti autorizzato la polizia Nia a perseguire i due marò “in base al Sua Act, ma senza invocare l’articolo che prevede la pena di morte”. Quest’ultimo era il 3 comma g-1, secondo cui “chiunque provoca la morte di una persona, sarà punito con la morte”. Invece, l’art.3 comma a-1, si limita a sostenere che “chi illegalmente e intenzionalmente commette un atto di violenza (…) sarà punito con la prigione per un periodo che può giungere fino a dieci anni ed è sottoponibile a multa”. La scelta, concordano osservatori e stampa indiani, disinnesca una mina che era difficilmente sostenibile nei confronti di Italia e Ue, alla luce anche delle assicurazioni fornite a nome del suo governo dal ministro degli Esteri Salman Khurshid sulla non applicabilità nei confronti di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone della pena capitale. Ma quello percorso è solo parte del cammino che l’Italia si aspettava fosse percorso, perchè la spina dorsale dell’impianto accusatorio resta affidata al Sua Act, concepito come legge di repressione del terrorismo. “Il Sua Act è per noi una “linea rossa e lo respingiamo“, ha ripetutamente dichiarato al riguardo l’inviato del governo, Staffan de Mistura.
Ed il vice-presidente della Commissione europea, Antonio Tajani, in un tweet oggi ha ribadito che “i marò non sono terroristi, non sono pirati. Inapplicabile la Sua Act, anche senza l’ipotesi di pena di morte. Sarebbe un processo ingiusto”. C’è da aspettarsi che i difensori dei marò contrasteranno la settimana prossima in Corte Suprema la mossa del procuratore generale G.E. Vahanvati, sottolineando che “l’Italia non accetta che suoi militari siano processati come terroristi”, ricordando di nuovo che questa legge non fa parte dei quattro strumenti indicati dalla Corte Suprema per processare Latorre e Girone. La mossa degli Interni ha destato peraltro una certa sorpresa anche fra gli addetti ai lavori locali, che la ritengono “poco solida giuridicamente”. Ajith K. Joseph, giornalista della tv Manorama del Kerala, ha ragionato così con l’agenzia ANSA: “Due pescatori sono davvero morti. Come farà il procuratore a convincere la Corte che si è trattato di semplice violenza?”.
Sul piano dell’opinione pubblica indiana, la decisione degli Interni non è piaciuta alla Federazione dei pescatori del Kerala, Stato dove è avvenuto l’incidente il 15 febbraio 2012. Al termine di una manifestazione a Trivandrum il presidente, T. Peter, ha dichiarato che il governo “ha ingannato la comunità de pescatori”. Per lui la pena di morte dovrebbe essere comminata ai due marò che hanno sparato contro “pescatori disarmati senza alcuna provocazione”. Ma il clima è teso anche in Italia dove Carlo Fidanza, capo delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, ha denunciato che il consolato indiano a Milano gli ha bloccato il visto per recarsi a New Delhi e manifestare solidarietà ai due Fucilieri di Marina alla vigilia dell’udienza in Corte Suprema.
Mondo
“Marò rischiano fino a 10 anni. Si applica legge antipirateria”. Bonino: “Indignata”
Secondo le prime anticipazioni sull'udienza della Corte suprema di lunedì 10 febbraio, il governo sembra intenzionato ad applicare il Sua Act, ma senza pena di morte. Decisione che non convince il ministro degli esteri italiano
Nell’udienza in Corte Suprema contro i marò, l’India non invocherà, come avrebbe avuto intenzione di fare, un articolo della Legge per la repressione della pirateria (Sua Act) che comporta la pena di morte. Nel proporre i capi di accusa per i due fucilieri ripiegherà invece su una imputazione più mite che evoca genericamente “violenze” sulle navi, e che prevede una pena fino a dieci anni di carcere. Sono le prime anticipazioni sull’iter giudiziario dei fucilieri italiani che saranno giudicati nei prossimi giorni. Valutazioni che però non convincono il ministro degli Esteri Emma Bonino: “Sono anticipazioni che mi lasciano interdetta e indignata. Se confermata la sua applicazione, sarà contestata in aula dalla difesa italiana nella maniera più ferma. Il governo ritiene sconcertante il riferimento (alla legge antipirateria indiana, ndr) e farà valere con forza e determinazione in tutte le sedi possibili l’assoluta e inammissibile incongruenza di tale impostazione anche rispetto alle indicazioni a suo tempo fornite dalla stessa Corte Suprema indiana. Il nostro impegno di riportare a casa Massimiliano Latorre e Salvatore Girone è più forte che mai”.
E’ stato il portavoce del ministero degli Interni Kuldeep Dhatwalia, in genere avaro di informazioni utili, a confermare che il ministero stesso aveva in effetti autorizzato la polizia Nia a perseguire i due marò “in base al Sua Act, ma senza invocare l’articolo che prevede la pena di morte”. Quest’ultimo era il 3 comma g-1, secondo cui “chiunque provoca la morte di una persona, sarà punito con la morte”. Invece, l’art.3 comma a-1, si limita a sostenere che “chi illegalmente e intenzionalmente commette un atto di violenza (…) sarà punito con la prigione per un periodo che può giungere fino a dieci anni ed è sottoponibile a multa”. La scelta, concordano osservatori e stampa indiani, disinnesca una mina che era difficilmente sostenibile nei confronti di Italia e Ue, alla luce anche delle assicurazioni fornite a nome del suo governo dal ministro degli Esteri Salman Khurshid sulla non applicabilità nei confronti di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone della pena capitale. Ma quello percorso è solo parte del cammino che l’Italia si aspettava fosse percorso, perchè la spina dorsale dell’impianto accusatorio resta affidata al Sua Act, concepito come legge di repressione del terrorismo. “Il Sua Act è per noi una “linea rossa e lo respingiamo“, ha ripetutamente dichiarato al riguardo l’inviato del governo, Staffan de Mistura.
Ed il vice-presidente della Commissione europea, Antonio Tajani, in un tweet oggi ha ribadito che “i marò non sono terroristi, non sono pirati. Inapplicabile la Sua Act, anche senza l’ipotesi di pena di morte. Sarebbe un processo ingiusto”. C’è da aspettarsi che i difensori dei marò contrasteranno la settimana prossima in Corte Suprema la mossa del procuratore generale G.E. Vahanvati, sottolineando che “l’Italia non accetta che suoi militari siano processati come terroristi”, ricordando di nuovo che questa legge non fa parte dei quattro strumenti indicati dalla Corte Suprema per processare Latorre e Girone. La mossa degli Interni ha destato peraltro una certa sorpresa anche fra gli addetti ai lavori locali, che la ritengono “poco solida giuridicamente”. Ajith K. Joseph, giornalista della tv Manorama del Kerala, ha ragionato così con l’agenzia ANSA: “Due pescatori sono davvero morti. Come farà il procuratore a convincere la Corte che si è trattato di semplice violenza?”.
Sul piano dell’opinione pubblica indiana, la decisione degli Interni non è piaciuta alla Federazione dei pescatori del Kerala, Stato dove è avvenuto l’incidente il 15 febbraio 2012. Al termine di una manifestazione a Trivandrum il presidente, T. Peter, ha dichiarato che il governo “ha ingannato la comunità de pescatori”. Per lui la pena di morte dovrebbe essere comminata ai due marò che hanno sparato contro “pescatori disarmati senza alcuna provocazione”. Ma il clima è teso anche in Italia dove Carlo Fidanza, capo delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, ha denunciato che il consolato indiano a Milano gli ha bloccato il visto per recarsi a New Delhi e manifestare solidarietà ai due Fucilieri di Marina alla vigilia dell’udienza in Corte Suprema.
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Trump “aiuterà Kiev ad avere più difesa aerea dall’Ue” e ipotizza controllo Usa delle centrali ucraine. Zelensky: “Possibile pace quest’anno”
Politica
La Lega in Aula: “Dov’è l’ugenza per il riarmo da 800 miliardi?”. Meloni attacca il Manifesto di Ventotene: è caos. Le opposizioni: “Vuole coprire le liti con Salvini”
Politica
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - E' stato ricordato oggi nell'aula della Camera l'ex-deputato Mimmo Lucà, parlamentare per cinque legislatura, scomparso il 13 febbraio scorso, all'età di 71 anni. Esponente dei cristiano sociali e dei Ds, è stato anche dirigente delle Acli. L'aula ha osservato un minuto di silenzio per commemorare Lucà.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "La balla della privacy con cui la maggioranza e il governo giustificano la loro lotta senza quartiere alle intercettazioni, oltre ad essere una motivazione del tutto falsa e smentita dai fatti, ormai non regge più nemmeno rispetto alle azioni dello stesso centrodestra. Infatti, mentre alla Camera demoliscono le intercettazioni, al Senato portano avanti l'articolo 31 del Ddl Sicurezza che consentirà ai Servizi segreti la schedatura di massa dei cittadini". Lo afferma la deputata M5S Valentina D'Orso, capogruppo in commissione Giustizia.
"Non sono più credibili nemmeno quando accampano motivazioni di comodo, si smentiscono con i loro stessi provvedimenti che in realtà rispondono a un disegno ormai chiaro: indebolire gli strumenti di indagine della magistratura che possono dar fastidio ai colletti bianchi e allo stesso tempo creare un brutale sistema di repressione del dissenso e controllo sui cittadini comuni".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - La Camera è riunita in seduta notturna per finire l'esame degli emendamenti al ddl intercettazioni, quindi le dichiarazioni di voto e il voto finale che dovrebbe arrivare nella serata. I lavori sono previsti fino alle 24.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "L'Italia ha ribadito che continueremo a sostenere l'Ucraina anche nel documento approvato oggi alla Camera e ieri al Senato. E' un impegno che noi manteniamo, continueremo a fare la nostra parte. Noi non siamo mai stati in guerra con la Russia e non abbiamo mai autorizzato l'uso di nostre armi da parte degli ucraini in territorio russo". Lo ha detto Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Mi pare che la telefonata Trump-Putin sia un segnale positivo così come quella tra Trump e Zelensky. Noi abbiamo chiesto che l'Ucraina fosse coinvolta e questo è accaduto. Noi incoraggiamo tutte le iniziative che portano alla pace. Non è facile ma qualche speranza c'è". Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Si tratta di garantire la sicurezza dell'intera Unione europea. C'è bisogno di rafforzare la sicurezza europea ma questo non significa essere guerrafondai. Per garantire la pace serve un equilibrio delle forze in campo per garantire la sicurezza dell'Europa e dell'Italia. Stiamo lavorando in questa direzione come un buon padre di famiglia che mette le finestre blindate perchè la sua famiglia sia al sicuro". Lo dice il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno. "Bisogna avere il coraggio di andare avanti: l'Europa è l'unico modo per essere sicuri".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Meloni non ha attaccato Altiero Spinelli. Mi sembra una tempesta in un bicchier d'acqua. Spinelli è un personaggio illustre della storia europea, lo rispetto e la presidente Meloni non lo ha mai offeso". Lo dice il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.