L‘Information Commissioner’s Office,autorità britannica per la protezione dei dati, ha aperto una inchiesta dopo le rilevazioni di stampa sul furto e la vendita di migliaia di informazioni personali, tra cui redditi, numeri di passaporto, assicurazioni e propensione al rischio, appartenenti a clienti del gruppo bancario Barclays. La decisione è stata presa dopo quanto pubblicato domenica 9 febbraio dal Mail on Sunday, che sostiene di aver ricevuto da un anonimo informatore una scheda di memoria contenente i dati personali di 2.000 clienti e che altri 25mila erano disponibili. Secondo il domenicale, si tratta di una “miniera d’oro” che sarebbe finita nelle mani di broker senza scrupoli, pronti a coinvolgere vittime ignare in frodi finanziarie.
Dal canto suo la banca britannica ha annunciato di aver aperto un’inchiesta per comprendere cosa sia accaduto. La notizia arriva dopo mesi molto difficili per Barclays, già coinvolta in una serie di scandali (come quello della manipolazione tasso interbancario Libor) e passata attraverso una forte ristrutturazione interna. “Siamo molto grati al Mail on Sunday di averci reso consapevoli di questo furto”, ha detto una portavoce di Barclays, aggiungendo che le indagini erano già in corso. “Sembra possa trattarsi di un atto criminale“, ha sottolineato aggiungendo che la banca sta “cooperando con le autorità al fine di trovare il responsabile”.