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Prato, numero chiuso alla scuola di Benigni: “Porte chiuse ai pluri-ripetenti”

All'istituto alberghiero Datini si potranno iscrivere solo studenti di terza media con un percorso di studi regolare. Il preside: "Il nostro obiettivo è formare professionisti di alto livello". Il ministero: "Faremo approfondimenti"
Santagati
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Scuola pubblica, ma forse non aperta a tutti. L’istituto alberghiero “Datini” di Prato, 1400 alunni iscritti, ha deciso di chiudere le porte a pluriripetenti: alle prime classi dell’anno scolastico 2014-2015 (saranno attivate dieci sezioni) si potranno infatti iscrivere soltanto studenti di terza media della provincia di Prato con un percorso di studi regolare. Se si è bocciati un solo anno verrà comunque chiuso un occhio e l’iscrizione sarà ugualmente concessa. Trattamento diverso per gli studenti dei Comuni vicini (Agliana in provincia di Pistoia, Campi Bisenzio, Calenzano e Sesto Fiorentino in provincia di Firenze). Qui verranno ammessi alla prima classe soltanto coloro che potranno esibire un percorso di studi regolare, senza alcuna bocciatura. In ogni caso non sarà accettata l’iscrizione di ripetenti fuori dall’obbligo scolastico. Tutto ciò nella scuola che ha fatto diplomare (in ragioneria) il “Pinocchio” più famoso d’Italia, Roberto Benigni.

Quella del “Datini” è una scelta sicuramente in controtendenza rispetto alla classica corsa delle scuole a accaparrarsi il maggior numero possibile di allievi. Il professor Daniele Santagati, dirigente scolastico dell’istituto professionale a indirizzo alberghiero e grafico pubblicitario (le iscrizioni a questo settore non saranno oggetto di restrizioni), spiega: “Il nostro obiettivo è formare professionisti di alto livello: per fare ciò bisogna evitare il sovraffollamento delle classi e garantire un’adeguata e continua attività di laboratorio”. La preparazione dell’istituto sembra funzionare a dovere: “Ogni anno si diplomano 120 persone e l’80% di queste trova lavoro nel giro di pochi mesi”. Far arrivare a diplomare un numero sempre maggiore di soggetti potrebbe però comportare il rischio di “inflazionare professionalità altamente specializzate”.

I pluriripetenti pratesi e coloro che si trovano già al di fuori dell’obbligo scolastico non potranno accedere all’istituto: “Queste persone hanno già dimostrato di non aver voglia di studiare e di sacrificarsi”. In ogni prima classe sarà comunque riservato il 10% dei posti a eventuali alunni ripetenti del “Datini” in obbligo scolastico. Il consiglio d’istituto ha inoltre deciso di escludere anche gli alunni provenienti da eventuali selezioni o preselezioni di istituti fuori provincia: questo perché “gli allievi devono avere idee chiare sui loro progetti e la scuola pratese non può esser considerata una seconda scelta”. Nei criteri di ammissione è stata marcata una differenza tra studenti pratesi e non: “E’ un modo per privilegiare il nostro territorio“. Il preside non vuol sentir parlare di scuola “chiusa”: il 40% dei 1400 iscritti è di origine straniera e ci sono 22 etnie diverse. Grande attenzione per gli studenti disabili: “Abbiamo 95 iscritti, circa il 40% di tutti i casi presenti nelle scuole superiori della provincia”.

Cosa ne pensa il ministero dell’istruzione di tutta la storia? Da Roma si fa sapere che “pur nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, i criteri di precedenza deliberati dai singoli consigli di istituto debbono rispondere a principi di ragionevolezza quali, a puro titolo di esempio, quello della vicinorietà della residenza dell’alunno alla scuola o quello costituito da particolari impegni lavorativi dei genitori”. Non può essere invece considerato criterio di esclusione “l’aver ripetuto uno o più anni scolastici da parte di studenti ancora soggetti all’obbligo di istruzione”. Dal ministero fanno comunque sapere che il caso sarà oggetto di “approfondimenti“. L’assessore regionale alla scuola Stella Targetti, interpellata, ha invece preferito non rilasciare dichiarazioni.

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