C’è leghista e leghista. Mentre dal Carroccio di casa nostra si levano strali contro gli svizzeri che “ci sbattono la porta in faccia”, i cugini della Lega dei Ticinesi festeggiano una vittoria “tutt’altro che scontata”. Fin dai primi minuti dopo la notizia della vittoria dei sì al referendum contro l’immigrazione di massa sono partiti col chiedere l’applicazione immediata dei contingenti, sottolineando con forza che “il tempo della sopportazione è finito”.
Il partito che fu di Giuliano Bignasca e che negli ultimi anni ha riscosso un crescente favore tra i ticinesi proprio con l’aumentare del sentimento anti-italiano ora parte lancia in resta a chiedere l’attuazione immediata delle novità introdotte dall’iniziativa popolare: “La Lega dei ticinesi esprime la propria massima soddisfazione per la riuscita a livello federale dell’iniziativa Contro l’immigrazione di massa – si legge in un comunicato diramato dal partito – Un successo tutt’altro che scontato, ed anzi incerto fino all’ultimo, al quale la Lega dei Ticinesi si pregia di aver portato il proprio contributo, con il massimo impegno. Un successo che premia anni di battaglie del nostro movimento”.
I leghisti ticinesi gongolano, ovviamente, per il ruolo determinante del loro cantone per il successo dell’iniziativa in campo nazionale. “La giornata di oggi – dicono ancora – è una giornata storica per il Paese: il popolo elvetico ha deciso di riprendere in mano le redini dell’immigrazione, non accettando più la devastazione del proprio mercato del lavoro, del proprio benessere, della propria sicurezza e, più in generale, del proprio futuro in nome delle scriteriate ‘aperture’ e dell’indecente sudditanza del Consiglio federale nei confronti di un’Ue fallita. Ma la giornata di oggi è storica anche ed in particolare per il Ticino, che ha fatto registrare un risultato da record: quasi il 70% di favorevoli all’iniziativa. Un dato di cui il Consiglio di Stato deve prendere atto senza se né ma, cambiando immediatamente atteggiamento e mettendo in campo con urgenza quelle misure che sono indispensabili alla tutela di quel che resta del nostro mercato del lavoro e della nostra sicurezza, senza perder tempo su cavilli giuridici ed accordi internazionali capestro di cui alla popolazione importa meno di zero. La Lega dei Ticinesi si attende ora che la volontà espressa dal popolo svizzero venga attuata senza indugio. Primo passo: introdurre subito contingenti per frontalieri e padroncini. Il tempo della sopportazione è finito”.