Rieccolo Marco Lusetti, l’uomo che all’inizio del 2012 portò a galla il marcio dentro la Lega nord, uno dei ‘testimoni chiave’ della cattiva gestione del partito che fecero franare Umberto Bossi e tutta la sua corte anche in Emilia. L’ex vicesegretario del Carroccio in Emilia infatti si ripresenta come candidato sindaco a Guastalla (Reggio Emilia), il paese di cui fino al 2010 fu vicesindaco. Quattro cuori per simbolo e l’anti-politica come slogan: “Mi presento come lista civica senza alcun apporto dei partiti, che secondo me sono tutti uguali. Sono rimasto deluso”. Quattro anni fa Lusetti fu costretto a dimettersi travolto a sua volta da uno scandalo che lo portò fuori oltre che dall’amministrazione comunale, anche dal Carroccio.
In qualità di commissario dell’Enci, l’Ente nazionale di cinofilia italiana, nominato dall’allora ministro leghista Luca Zaia, Lusetti fu infatti accusato di avere distribuito consulenze ad amici e conoscenti (finirono a libro paga Enci anche due assessori di Guastalla, colleghi di Lusetti) e di essersi auto-attribuito uno stipendio da 6 mila euro. Espulso dal movimento padano, poco tempo dopo fu uno dei principali accusatori della gestione bossiana del partito, tirando dentro più di una volta anche Angelo Alessandri, il segretario emiliano (e presidente federale) di cui per anni era stato braccio destro. Oggi, spiega Lusetti con orgoglio, coloro che lo cacciarono dalla Lega nord nel 2010 sono tutti fuori: Alessandri, ma anche lo stesso Francesco Belsito.
Ma i seimila euro di stipendio all’ente cinofili? Lusetti prova a spiegare a ilfattoquotidiano.it: “Fu una provocazione fatta in accordo con gli allevatori soci dell’Enci per far emergere il problema dei costi troppo alti della precedente governance dell’ente. Contestualmente a quell’atto ne feci un altro che annullava quella delibera. Peraltro, come ha riconosciuto anche un giudice per le indagini preliminari, che ha archiviato un’indagine sul caso perché il fatto non sussiste, l’Enci mi dovrebbe pagare, visto che da loro non ho mai avuto un centesimo”.
Sulle consulenze a parenti e amici in qualità di presidente dell’Enci, perfino l’emittente La7 fece allora una trasmissione televisiva. Nel servizio intitolato “Poltrone verdi”, che destò scalpore a livello nazionale, in consiglio comunale a Guastalla il vicesindaco e commissario Enci Lusetti diceva apertamente :“Tutte le deliberazioni e tutti i contributi che da oggi in poi verrano fatti, li daremo ad associazioni amiche, a persone e associazioni al cui interno ci sono amici, di cui abbiamo fiducia e stima. Perché questo dev’essere, perché dei soldi della cittadinanza noi abbiamo la responsabilità di valutarne il buon fine”. A ilfattoquotidiano.it, Lusetti conferma ora quelle parole: “Ricoprivo un ruolo. Questo ente era privato e gli incarichi erano fiduciari. Non ci metto persone che non conosco, ma a parità di qualifica, studi e capacità ci metto persone che conosco con cui ho rapporti di fiducia, di stima, di amicizia. Capaci di svolgere il lavoro naturalmente”.
Cacciato dal partito dopo lo scandalo Enci, Lusetti si prese la sua rivincita non molti mesi dopo, diventando, tra il 2011 e il 2012 uno dei principali accusatori del sistema bossiano. Ma lui, nonostante fosse nella stanza dei bottoni del partito, assicura di non essere indagato: “Sono stato sentito da diverse procure in Italia, ma solo come persona informata sui fatti”. Eppure un anno fa Lusetti, in una inchiesta de ilfattoquotidiano.it riguardo a un congresso della Lega nord Emilia del 2007, ammise di aver partecipato personalmente alla “retrodatazione” di alcune decine di tessere. Oggi nega ogni sua responsabilità: “Sono passate dal mio tavolo certo, ma non le ho fatte io, io non ero il responsabile del tesseramento (un anno fa però diceva di esserlo, ndr) c’era qualcuno che era l’apice decisionale, non io”. Lusetti martedì 11 febbraio alle 20:30 si presenterà agli elettori di Guastalla: “Penso che tutte le esperienze servano a fare crescere”, spiega. “Io mi presento a Guastalla, da dove tutto era partito. Credo di avere delle idee che possano dare un valore aggiunto alla città”.