Ma dopo il successo della pattinatrice oranje Ireen Wust ieri (durante la premiazione alle Olimpiadi del 2010 a Vancouver baciò sulla bocca la sua compagna Sanne Van Kerkhof, che è anche una compagna di squadra) le possibilità di illuminare di metalli più o meno preziosi la causa dei diritti umani osteggiati dall’atteggiamento del Cremlino sono sempre più forti ed evidenti: una doppia sfida, contro gli avversari e il pensiero dominante voluto e imposto dallo zar delle Putiniadi di Sochi.