Sono evasi in due dal carcere romano di Rebibbia, con il più classico dei metodi: hanno segato le sbarre della cella e si sono calati fuori dal muro di cinta con delle lenzuola annodate. Ora Giampiero Cattini di 41 anni e Sergio Di Palo di 35, sono ricercati e le forze dell’ordine hanno allestito posti di blocco intorno alla capitale. Avrebbero dovuto scontare la pena incarcere fino al 2018. Di Palo aveva commesso reati di rapina, furto e droga ed era evaso dagli arresti domiciliari 15 anni fa. Cattini era in carcere per reati di rapina e furto.
I due sono fuggiti a tarda notte dalla sezione 3 CC dell’istituto penale. “Stiamo accertando la dinamica esatta dell’evasione e collaboriamo, anche attraverso il nostro nucleo investigativo, alle ricerche dei detenuti: è probabile che non abbiano sostegno all’esterno, e questo ci fa pensare che la loro cattura sia possibile in tempi brevi”. E’ il commento di Luigi Pagano, vicecapo del Dap. Pagano ci tiene a ricordare che “la Terza Casa di Rebibbia da decenni ha un regime a trattamento avanzato, i cui risultati si sono visti sul campo in merito al reinserimento sociale dei detenuti. L’ultima evasione -ricorda- risale a oltre 20 anni fa. Questo episodio, pur nella sua serietà, è del tutto eccezionale, come dimostra proprio la storia degli ultimi anni”.
Secondo il dirigente dell’Amministrazione penitenziaria, “anche in questo caso, mi sentirei di dire, non bisogna troncare esperienze trattamentali di questo genere ma vedere cosa non ha funzionato e adottare le misure opportune affinché episodi simili non si ripetano, pur mantenendo il regime esistente”.
Non la pensa così il Sappe, sindacato della polizia penitenziaria: “Non si facciano volare gli stracci, ma i propugnatori della vigilanza dinamica, ovvero i vertici del Dap, si dimettano ammettendo la propria sconfitta”, afferma il segretario nazionale Donato Capece. “La custodia attenuata ha completamente azzerato la sicurezza nell’istituto. Il risultato è che, purtroppo, i due detenuti sono riusciti ad evadere”.
Cronaca
Roma, due evasi da Rebibbia: segano le sbarre e si calano con le lenzuola
Giampiero Cattini e Sergio Di Palo hanno lasciato il carcere nella notte con il più classico dei metodi. Avrebbero dovuto restere detenuti fino al 2018 per reati comuni. Posti di blocco intorno alla Capitale. Pagano, vicecapo del Dap: "Episodio eccezionale, non mettere in discussione il regime di trattamento avanzato"
Sono evasi in due dal carcere romano di Rebibbia, con il più classico dei metodi: hanno segato le sbarre della cella e si sono calati fuori dal muro di cinta con delle lenzuola annodate. Ora Giampiero Cattini di 41 anni e Sergio Di Palo di 35, sono ricercati e le forze dell’ordine hanno allestito posti di blocco intorno alla capitale. Avrebbero dovuto scontare la pena incarcere fino al 2018. Di Palo aveva commesso reati di rapina, furto e droga ed era evaso dagli arresti domiciliari 15 anni fa. Cattini era in carcere per reati di rapina e furto.
I due sono fuggiti a tarda notte dalla sezione 3 CC dell’istituto penale. “Stiamo accertando la dinamica esatta dell’evasione e collaboriamo, anche attraverso il nostro nucleo investigativo, alle ricerche dei detenuti: è probabile che non abbiano sostegno all’esterno, e questo ci fa pensare che la loro cattura sia possibile in tempi brevi”. E’ il commento di Luigi Pagano, vicecapo del Dap. Pagano ci tiene a ricordare che “la Terza Casa di Rebibbia da decenni ha un regime a trattamento avanzato, i cui risultati si sono visti sul campo in merito al reinserimento sociale dei detenuti. L’ultima evasione -ricorda- risale a oltre 20 anni fa. Questo episodio, pur nella sua serietà, è del tutto eccezionale, come dimostra proprio la storia degli ultimi anni”.
Secondo il dirigente dell’Amministrazione penitenziaria, “anche in questo caso, mi sentirei di dire, non bisogna troncare esperienze trattamentali di questo genere ma vedere cosa non ha funzionato e adottare le misure opportune affinché episodi simili non si ripetano, pur mantenendo il regime esistente”.
Non la pensa così il Sappe, sindacato della polizia penitenziaria: “Non si facciano volare gli stracci, ma i propugnatori della vigilanza dinamica, ovvero i vertici del Dap, si dimettano ammettendo la propria sconfitta”, afferma il segretario nazionale Donato Capece. “La custodia attenuata ha completamente azzerato la sicurezza nell’istituto. Il risultato è che, purtroppo, i due detenuti sono riusciti ad evadere”.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".