Stress da lavoro. L’ufficio che diventa prigione. É una delle forme di disagio più frequenti. Sofferenze troppo spesso sottovalutate, mobbing, vessazioni e competizione esasperata possono diventare anticamera di ansia, depressione, aritmie, asma, panico. Secondo Paolo Campanini, psicologo del lavoro e dottore di ricerca dell’Università di Milano, non esistono lavori più stressanti di altri. Ciò che può trasformare in un vero incubo la propria attività lavorativa è il verificarsi di alcune condizioni: “Il lavoro notturno, la turnazione, la mancanza di una formazione specifica, la pressione da parte dei superiori, cattivi rapporti con i colleghi, richieste eccessive e irrealizzabili”. Risulta inoltre determinante il modo in cui ciascuno di noi affronta il lavoro: “I più esposti sono quelli che presentano un iper coinvolgimento e che finiscono per identificarsi completamente con il proprio ruolo professionale”. Quando poi le cose non vanno per il verso giusto, tutta la costruzione comincia a vacillare. La fragilità del nostro sistema affettivo, sviluppatosi nella prima infanzia e nell’adolescenza, è direttamente collegato con i circuiti dello stress, e diventa fattore di rischio.
Una delle fonti più insidiose di stress è il mobbing. “In Lombardia – spiega Campanini – abbiamo riscontrato che circa il 7% dei lavoratori si trova in questa condizione”. Le conseguenze possono essere anche gravi: condizioni di lavoro insostenibili, perdita del posto, una causa giudiziaria, la malattia. C’è anche chi decide di intraprendere un percorso di psicoterapia. “L’approccio cognitivo-comportamentale è molto efficace in questi casi grazie a tecniche concrete, finalizzate a una ristrutturazione cognitiva dei pensieri che ci danneggiano e a una loro sostituzione con altri più adattivi”.
Alcuni consigli pratici per chi cerca una via d’uscita: “É fondamentale differenziare il più possibile le proprie attività”. Secondo lo psicologo del lavoro bisogna infatti cercare di utilizzare il tempo libero per dedicarsi ad altro: sport, hobby, volontariato, la famiglia o la coppia. É importante capire cosa è nel lavoro che produce tensione (gli orari, i rapporti interpersonali, l’eccessivo carico di responsabilità) e ragionare con i propri superiori e colleghi per cercare una soluzione all’interno dell’azienda.
La psiconeuroimmunologia è una disciplina medica che si occupa dello stress e di come questo incide sul nostro organismo. Sabrina Ulivi, specialista in Psicologia clinica e presidente dell’Associazione nazionale stress e salute (Anses), afferma: “Dopo ventotto giorni lo stress diventa cronico. Il risultato è una variazione dei livelli di serotonina, direttamente implicati con l’insorgenza della depressione”. L’Anses mette a disposizione un servizio specialistico gratuito sul territorio, presso gli “sportelli-stress” (qui trovate la mappa).
Un recente studio (anche italiano) pubblicato dal Journal of Neuroscience permette di confermare sempre più che la soluzione allo stress è dentro di noi. É stata infatti individuata una molecola anti-stress prodotta dal cervello, detta “nocicettina” che avrebbe un effetto calmante e protettivo.
@PaolaPorciello
Il Fatto Quotidiano del Lunedì, 13 gennaio 2014
(Foto Lapresse)
Salute & Bugie
Stress sul lavoro: superato il mese si cronicizza e diventa fattore di rischio
Basta essere sottoposti a un mese di stress e il disagio si cronicizza. In Lombardia il 7% subisce mobbing. Come difendersi? Parlarne con i superiori e coltivare interessi
Stress da lavoro. L’ufficio che diventa prigione. É una delle forme di disagio più frequenti. Sofferenze troppo spesso sottovalutate, mobbing, vessazioni e competizione esasperata possono diventare anticamera di ansia, depressione, aritmie, asma, panico. Secondo Paolo Campanini, psicologo del lavoro e dottore di ricerca dell’Università di Milano, non esistono lavori più stressanti di altri. Ciò che può trasformare in un vero incubo la propria attività lavorativa è il verificarsi di alcune condizioni: “Il lavoro notturno, la turnazione, la mancanza di una formazione specifica, la pressione da parte dei superiori, cattivi rapporti con i colleghi, richieste eccessive e irrealizzabili”. Risulta inoltre determinante il modo in cui ciascuno di noi affronta il lavoro: “I più esposti sono quelli che presentano un iper coinvolgimento e che finiscono per identificarsi completamente con il proprio ruolo professionale”. Quando poi le cose non vanno per il verso giusto, tutta la costruzione comincia a vacillare. La fragilità del nostro sistema affettivo, sviluppatosi nella prima infanzia e nell’adolescenza, è direttamente collegato con i circuiti dello stress, e diventa fattore di rischio.
Una delle fonti più insidiose di stress è il mobbing. “In Lombardia – spiega Campanini – abbiamo riscontrato che circa il 7% dei lavoratori si trova in questa condizione”. Le conseguenze possono essere anche gravi: condizioni di lavoro insostenibili, perdita del posto, una causa giudiziaria, la malattia. C’è anche chi decide di intraprendere un percorso di psicoterapia. “L’approccio cognitivo-comportamentale è molto efficace in questi casi grazie a tecniche concrete, finalizzate a una ristrutturazione cognitiva dei pensieri che ci danneggiano e a una loro sostituzione con altri più adattivi”.
Alcuni consigli pratici per chi cerca una via d’uscita: “É fondamentale differenziare il più possibile le proprie attività”. Secondo lo psicologo del lavoro bisogna infatti cercare di utilizzare il tempo libero per dedicarsi ad altro: sport, hobby, volontariato, la famiglia o la coppia. É importante capire cosa è nel lavoro che produce tensione (gli orari, i rapporti interpersonali, l’eccessivo carico di responsabilità) e ragionare con i propri superiori e colleghi per cercare una soluzione all’interno dell’azienda.
La psiconeuroimmunologia è una disciplina medica che si occupa dello stress e di come questo incide sul nostro organismo. Sabrina Ulivi, specialista in Psicologia clinica e presidente dell’Associazione nazionale stress e salute (Anses), afferma: “Dopo ventotto giorni lo stress diventa cronico. Il risultato è una variazione dei livelli di serotonina, direttamente implicati con l’insorgenza della depressione”. L’Anses mette a disposizione un servizio specialistico gratuito sul territorio, presso gli “sportelli-stress” (qui trovate la mappa).
Un recente studio (anche italiano) pubblicato dal Journal of Neuroscience permette di confermare sempre più che la soluzione allo stress è dentro di noi. É stata infatti individuata una molecola anti-stress prodotta dal cervello, detta “nocicettina” che avrebbe un effetto calmante e protettivo.
@PaolaPorciello
Il Fatto Quotidiano del Lunedì, 13 gennaio 2014
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Attacco Usa su larga scala contro lo Yemen controllato dagli Houthi. “È anche un avvertimento all’Iran”
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Manifestazione per l’Europa, “Siamo 50mila”. In piazza bandiere Ue, arcobaleno e “Bella ciao”. Dalla difesa comune al riarmo: le parole
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.
(Adnkronos) - Gli attacchi - ordinati secondo quanto riferito dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump - hanno colpito radar, difese aeree e sistemi missilistici e di droni. Secondo il Times, l'obiettivo è riaprire le rotte di navigazione nel Mar Rosso che sono state minacciate dagli attacchi degli Houthi alle navi israeliane.