Gli italiani vogliono andare alle elezioni il prima possibile. Alla vigilia del “licenziamento” di Enrico Letta alla direzione del Pd che apre la strada a un nuovo esecutivo guidato da Matteo Renzi, un sondaggio realizzato dall’Istituto Ixè in esclusiva per Agorà (Rai3), registra che la fiducia degli italiani nel governo Letta crolla al 20 percento raggiungendo i minimi storici dal suo insediamento.
Sei italiani su dieci (61%) vorrebbero andare a elezioni il prima possibile, o al massimo il prossimo autunno. L’auspicio di Matteo Renzi di far arrivare il governo fino al 2018 piace, invece, al 25 per cento dell’elettorato, mentre il 12 per cento preferirebbe votare nel 2015. Il Paese, però è diviso sulla capacità del segretario democratico di realizzare le riforme quando sarà alla guida dell’esecutivo. Per quasi la metà degli italiani (48%), infatti, il segretario del Pd riuscirà a portarle a termine, ma il 44 percento è convinto del contrario. Per quanto riguarda l’elettorato Pd, la metà ritiene che la staffetta Renzi-Letta a Palazzo Chigi rafforzerà il partito. Ma a non esserne convinto è oltre un elettore democratico su 3 (39%), secondo cui il cambio di guida dell’esecutivo porterà a un indebolimento del Pd.
Pur rimanendo ai vertici della ‘classifica’ dei leader politici più apprezzati dagli italiani, Matteo Renzi, nella settimana che lo ha avvicinato a Palazzo Chigi, perde due punti attestandosi al 53 percento. Ne perde uno il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, che lo segue con il 40 percento. Stazionario al 37 percento il premier uscente Enrico Letta. Scende di un punto nei consensi Beppe Grillo, al 33 percento, mentre resta stabile al 23 percento Silvio Berlusconi. Due punti in meno per il leader del Nuovo Centrodestra Angelino Alfano, che chiude con il 20 percento.
Quanto alle intenzioni di voto, resta pressoché stabile il Pd (-0,2%), che si conferma primo partito nelle intenzioni di voto con oltre il 30 percento di consensi (30,5%). Perde quasi mezzo punto il Movimento 5 Stelle (-0,4%), che segue con il 22,4 percento. Si attesta a meno di un punto di distanza dai pentastellati Forza Italia, al 21,6 percento. Tra i partiti sotto la soglia del 5 percento, il Nuovo Centrodestra sale leggermente (+0,3%) e si attesta al 3,7 percento, mentre restano pressoché stabili la Lega Nord (-0,1%) e Sel (-0,1%), rispettivamente al 3,5 e al 2,9 percento. Sempre consistente il cosiddetto ‘partito del non voto’, che tra indecisi e astenuti raggiunge il 44,2 percento.
Scheda metodologica
Titolo del sondaggio: situazione politica.
Soggetto realizzatore: iXè Trieste; Committente e acquirente: Agorà-RAI 3. Data di esecuzione: 12 febbraio 2014.
Metodologia di rilevazione: sondaggio CATI-CAMI su un campione casuale probabilistico stratificato di 1.000 soggetti maggiorenni (su 6.020 contatti complessivi), di età superiore ai 18 anni.
Tutti i parametri sono uniformati ai più recenti dati forniti dall’Istat.
I dati sono stati ponderati al fine di garantire la rappresentatività rispetto ai parametri di sesso, età e macro area di residenza. Margine d’errore massimo: ± 3,1 %.