Come una sala d’attesa. Al chiuso di stanze senza finestre accadono assemblaggi fotografici, simulazioni di spazio aperto.
Circondati dall’immagine di un futuro schiacciato nella bidimensionalità della parete, seduti come ad aspettare di vivere una vita che, in apparenza, sembrerebbe senza scampo.
“Leni Peickert dice al famoso domatore: Io ho intenzione di fondare un’impresa in proprio. Il domatore: Gentile signora, io sono lieto che lei lo faccia. Leni Peickert: Vogliamo mostrare le bestie come sono autenticamente. Il domatore: Autenticamente sono soltanto nella giungla. Leni Peickert dice: Ho letto libri sul cosiddetto male. Lei deve rivedere le sue opinioni!”
Alexander Kluge, “Gli artisti sotto la tenda del circo: perplessi”
[Deutschlandshaft, IX Mostra Internazionale di Architettura, Biennale di Venezia]