Gli studios sul Tevere hanno ospitato Carlo Verdone, Neri Parenti, Dario Argento. Attualmente sono in lavorazione, La Buca di Daniele Ciprì, Soap Opera di Alessandro Genovesi e Il Ragazzo Invisibile di Gabriele Salvatores. “Per tornare ai fasti dell’epoca che fu si deve intervenire con un aggiornamento della legislazione fiscale" dice Giuseppe Basso
Sono passati molti anni dall’epoca d’oro di Cinecittà, quando migliaia di comparse e le bighe di Ben Hur “affollavano” i teatri di posa, o quando gli addetti ai lavori rimanevano a bocca aperta, mentre il transatlantico Rex di Amarcord attraversava il Teatro 5 quello di Federico Fellini.
I famosi studi della Hollywood sul Tevere sono stati un luogo fondamentale per il cinema internazionale e italiano. Dopo un periodo di crisi che ne ha minacciato la chiusura, oggi sembrano assumere nuovamente l’identità di fabbrica dei sogni e di “santuario del cinema”.
Alcuni registi italiani hanno scelto di tornare a girare in quei teatri occupati, negli ultimi anni, da talk show e programmi televisivi. “Mi sono sempre battuto per questo posto. Conosco gente che sbandiera le raccolte di firme, ma che a Cinecittà non c’è mai stata. Non servono firme, ma fatti” dice Carlo Verdone che ha terminato da poco le riprese del suo ultimo film, Sotto una Buona Stella. Il regista e attore romano ha realizzato il suo set proprio all’interno dello Studio 15 di via Tuscolana, con l’aiuto dello scenografo Tonino Zera, che ha costruito l’interno di due appartamenti, un pianerottolo e due terrazze, dove avvengono gli incontri più importanti tra i protagonisti.
“ll cinema si è sempre fatto a Cinecittà, e sempre si farà. Bisogna comprendere che qui si fa quel cinema che richiede l’uso dei teatri di posa e di ricostruzioni scenografiche” spiega Giuseppe Basso, direttore generale di Cinecittà Studios. Per il cinema italiano, Cinecittà ha ospitato ultimamente, alcune scene della commedia di Neri Parenti, Colpi di Fortuna, Dracula 3D di Dario Argento e, attualmente sono in lavorazione, La Buca di Daniele Ciprì, Soap Opera di Alessandro Genovesi e Il Ragazzo Invisibile di Gabriele Salvatores. Per il film di Genovesi, che arriverà nelle sale il prossimo autunno 2014, gli artigiani degli studios hanno realizzato un intero quartiere, nei pressi della strada che venne utilizzata da Martin Scorsese per Gangs of New York. “Ricostruire a Cinecittà le ambientazioni del film è più conveniente e aggiunge suggestione alla storia” ha dichiarato Giampaolo Letta della Medusa Film. Salvatores sta realizzando il suo film nel sottomarino lasciato in eredità dal kolossal americano U-571.
Realizzata da Mussolini nel lontano 1937, Cinecittà è diventata il luogo dove il cinema ha potuto realizzare grandi imprese e capolavori. “Per tornare ai fasti dell’epoca si deve intervenire con un aggiornamento della legislazione fiscale che incentiva le grandi produzioni internazionali. Oggi la competizione è fra nazioni. L’Inghilterra ormai da anni concede un incentivo fiscale (tax credit) che restituisce a chi gira un film sul suolo inglese il 25% di quanto spende. Noi abbiamo la stessa normativa, ma con un limite a 5 milioni per film. Produzioni che spendono sopra i 23 milioni di euro oggi sono dirottate da meccanismi di convenienza verso Inghilterra e Canada. Se avessimo quelle stesse norme – ragiona Basso – Cinecittà e tutto l’indotto avrebbero produzioni enormi e, come accadeva negli anni ’50 e ’60, ne beneficerebbe anche il cinema italiano”. Al momento gli studi di Cinecittà stanno ospitando Everest, il nuovo film internazionale dell’Universal, ma i costi continuano a frenare la rinascita degli studios, poiché anche l’industria dei sogni non può fare a meno di confrontarsi con il business.