Tante sono state le proteste che durante questo inverno hanno puntato il dito contro la Russia e in particolare contro il suo presidente, Vladimir Putin. Le leggi contro i gay hanno causato oltraggio in buona parte del mondo: documentari, articoli, dibattiti e campagne “anti-Sochi 2014” sono stati all’ordine del giorno negli ultimi mesi. Impossibile non aver sentito le parole “Russia”, “Putin” e “Sochi” senza le parole “gay”, “omosessualità” e “diritti”.
Nonostante i tentativi di smorzare la polemica da parte dello “Zar” Vladimir con atti di grande impatto mediatico, come la scarcerazione degli attivisti Greenpaece e delle Pussy Riot, le situazione non è tanto cambiata e molti accusano Putin di essere il leader di uno stato anti-democratico dove la libertà dei singoli è continuamente in pericolo. Per molti attivisti Sochi 2014 è come la manna caduta dal cielo: quale miglior palcoscenico per protestare contro Vlad!
Su Internet era possibile trovare ogni sorta di campagna anti Giochi Olimpici Invernali, dalla semplice accusa del singolo a Ong che chiedevano a media e governi il boicottaggio. Nei giorni precedenti alla cerimonia d’inaugurazione i documentari sulla mal organizzazione, corruzione e speculazione edilizia dei giochi di Sochi 2014 erano molto popolari sul web e nei canali televisivi d’oltre Manica.
Le proteste non si sono placate e adesso tendono a prendere in giro le Olimpiadi, a ridicolizzarne l’organizzazione. Migliaia di foto sono state condivise sui social network da parte di atleti e addetti stampa sugli errori di progettazione delle strutture: la più famosa, forse, è quella dell’ormai celebre bagno con due water uno accanto all’altro.
In Uk, la protesta più creativa e simpatica è stata vinta a mani basse da un birrificio, il Brew Dog. Popolare birrificio scozzese nato nel 2007 e diventato negli ultimi anni uno dei più apprezzati produttori di birra nel Regno Unito, il Brew Dog ha creato una birra speciale dedicata a Putin.
“Hello, my name is Vladimir” è una Ipa di 8.2% di grado alcolico ed è, permettetemelo di dire, veramente molto buona (come tutte le loro altre birre e chi le ha provate può confermare). La bottiglia ha un’etichetta con un’immagine dello Zar in stile Pop-Art e una descrizione della birra piuttosto particolare: “Ciao, il mio nome è Vladimir. Sono al 100% etero e farò approvare leggi per dimostrarlo.” “Bevimi e ti darò l’energia, l’ignoranza e il dogmatismo necessario per uccidere un cervo (a petto nudo) e far approvare leggi discriminatorie denunciate internazionalmente (petto nudo opzionale) ancor prima di aver mangiato caviale per colazione.”
Questa Ipa, lanciata sul mercato il quattro di febbraio, sarà disponibile durante tutta la durata dei Giochi Olimpici e metà del ricavato, come specificato sul sito del birrificio, sarà devoluto in beneficenza a organizzazioni non governative che lottano contro qualsiasi forma di discriminazione nel mondo.
Questa birra celebrativa speciale (non la prima nella breve storia del birrificio), che è ovviamente anche uno stunt pubblicitario, è stato accolto con molto divertimento e approvazione dai consumatori britannici.
Come avrà reagito Putin? Non si saprà mai ma siamo certi di una cosa: anche lui avrà la gioia di gustare questa deliziosa birra. Brew Dog infatti ha deciso di inviare una cassa di “Hello, my name is Vladimir” direttamente al Cremlino. “Non abbiamo ricevuto nessuna risposta da Putin” ha commentato il fondatore James Watt. Un vero peccato.
Le proteste, i problemi della cerimonia d’apertura e la – fin ora – non brillante prova della squadra russa ai giochi devono aver stressato sicuramente stressato lo Zar. Rilassati e beviti una “Hello, my name is Vladimir”. Za zdarov’ye Vlad!
di Cristian Sacchetti