La Città di Torino e tutto il sistema che orbita intorno alla maggiore città del Piemonte hanno in questi anni speso miliardi di euro nelle Olimpiadi 2006 parlando con toni retorici non comuni dell’importanza e del valore dello sport da tutti i punti di vista. La Città di Torino e tutto il sistema che orbita intorno alla maggiore città del Piemonte hanno in questi anni speso miliardi di euro in altre attività risultate poco utili o del tutto inutili che spesso sono state gestite con metodi discutibili attraverso sistemi di potere su cui in parte sta indagando la magistratura
A Torino, nello Stadio Olimpico esiste da un paio di anni un bellissimo Museo dello Sport, un museo di civiltà dello sport e di sport della civiltà che in ogni altro paese civile sarebbe difeso e promosso con tutte le forze. Ma siamo a Torino, siamo in Piemonte, siamo in Italia. A Torino per poter accedere alle sacre stanze del potere è necessario essere del Sistema Torino, essere marito o moglie di un noto politico, giornalista, manager… Se non sei di questi circoli esclusivi chi di dovere ti parla, ti blandisce nel classico stile falso cortese per cui sono famosi certi ambienti, poi ti saluta e ti dimentica. A loro sono dedicate primariamente le attenzioni di chi può e chi sa, delle fondazioni, delle banche, di quello che resta dei fondi pubblici. Non diversi da questo atteggiamento gli stantii dirigenti sportivi subalpini che forse vogliono anche far pagare al Museo dello Sport di non essere nato da persone organiche al loro sistema.
Ma ora il Museo dello sport ha minacciato di chiudere, non ce la fa più: adesso è ora che tutti si diano da fare. I politici, i potenti, i cittadini, gli sportivi dimostrino di amare le cose vere e lo sport e facciano SUBITO tutto il possibile per salvare il Museo dello Sport di Torino. Se non lo faranno la maggioranza dei torinesi, quelli onesti, quelli veri, non potranno dimenticare che sono stati loro a uccidere un Museo che tutti invidiano alla città che pochi anni fa pensava di essere importante per aver fatto a casa sua dei Giochi Olimpici.