Non bastasse la timbrica, la potenza, la maestria stupefacente della sua voce, la complessità mai doma delle armonie di ogni sua composizione e improvvisazione, a lasciarci stupefatti resterebbe comunque la profonda, critica, spietata coscienza delle sue scelte formali che fa di Maria Pia De Vito molto più di una bravissima cantante di jazz.

Tutto questo si mescola, grazie a una maturità ormai raffinata ed esperta, nel suo ultimo lavoro, Il Pergolese (ECM) – realizzato con la complicità di artisti bravissimi come il pianista François Couturier, la violoncellista Anja Lechner e il percussionista napoletano Michele Rabbia – una rilettura spericolata e rispettosissima dell’opera del maestro marchigiano barocco, che poi è di per sé leggenda.

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