Matteo Visani, eletto a Fontanelice (Bologna) è stato fermato dai carabinieri mentre prelevava un pacchetto che avrebbe dovuto contenere 50mila euro estorti a un proprietario di azienda della zona
Arresto convalidato e custodia cautelare in carcere per Matteo Visani, vicesindaco di Fontanelice (Bologna) arrestato venerdì 14 febbraio dai carabinieri per estorsione. Lo ha disposto il Gip Rita Chierici, accogliendo così la richiesta del Pm Enrico Cieri. Il politico era stato fermato nelle campagne di Portonovo, vicino a Medicina, mentre prelevava un pacchetto che avrebbe dovuto contenere 50.000 euro estorti a un imprenditore della zona. L’indagine era partita proprio da una denuncia dell’ imprenditore, che aveva ricevuto lettere anonime con cui si minacciava di rivelare presunti illeciti da lui commessi nella gestione degli affari, se non avesse consegnato il denaro. I successivi accertamenti hanno consentito di identificare Visani nella persona che aveva spedito le lette
Matteo Visani. 33 anni, nato a Faenza (Ravenna), iscritto al Partito democratico ma eletto con una lista civica. Il segretario del Pd imolese Marco Raccagna ha preannunciato che verrà espulso dal partito: “La giustizia faccia il suo corso e colpisca duramente chi si macchia di reati così spregevoli”. Nel 2009, per quanto non eletto, era stato nominato assessore alle Politiche agricole, Bilancio e Patrimonio del paese di circa duemila abitanti. Durante una perquisizione i militari gli hanno poi trovato e sequestrato altre 2 lettere dal contenuto estorsivo indirizzate ad una seconda persona, diversa da quella che aveva fatto la denuncia e che ha portato poi all’arresto. E altre lettere diffamatorie, indirizzate e riferite a un’altra persona ancora: l’ipotesi degli inquirenti è che prima il politico allarmasse le persone con le diffamazioni, poi scrivesse le missive estorsive. Sequestrati anche un normografo e una matita. L’indagine – spiega l’Arma – era stata avviata poche settimane fa, dopo la denuncia fatta dal titolare di un’azienda dell’imolese, che il 25 gennaio aveva ricevuto una busta non affrancata, con mittente anonimo e all’interno un foglio formato A4, dattiloscritto, nel quale si minacciava di rivelare presunti illeciti commessi nella gestione dei suoi affari. Il 3 febbraio ha ricevuto un’altra lettera: “Hai sbagliato! Adesso sono diventati 50.000 euro”. Seguivano le istruzioni per consegnare il denaro due giorni dopo: “Lasciali mercoledì alle 18:30 all’incrocio tra Via del Signore e Via Portonovo sotto lo stop, in una borsa coperti bene che non si bagnino. Questo è l’ultimo avviso, dopo di che agiremo!”.
Una terza missiva è arrivata il 10 febbraio, con un nuovo invito a lasciare i 50.000 euro alle ore 18:30 del giovedì successivo, nello stesso punto indicato precedentemente. Nel frattempo i carabinieri hanno installato una telecamera ad alta definizione nei pressi della cassetta postale utilizzata per le spedizioni: le immagini mostravano un uomo calvo, di corporatura robusta, con un paio di guanti neri in pelle, che imbucava la lettera. Gli investigatori hanno ipotizzato che la sagoma corrispondesse al vicesindaco. La conferma è arrivata quando Visani, al volante di una Golf e monitorato dai Carabinieri, è stato visto partire da Fontanelice e raggiungere Portonovo. Per un paio d’ore ha transitato a bassa velocità nei pressi del punto in cui l’imprenditore, d’accordo con gli inquirenti, aveva lasciato un sacco di plastica nero con tre mazzette, che simulavano denaro contante. E’ passato pure davanti alla caserma Cc di Portonovo, forse per verificare se ci fosse qualcuno in servizio, poi è tornato indietro e ha iniziato a frugare nel sacco di plastica. Quando si è accorto che al posto dei soldi c’era cartaccia, è tornato in auto ripartendo a forte velocità verso Imola, ma poco dopo è stato bloccato dai militari.