Il volo ET 702 di Ethiopian Airlines, con a bordo 139 italiani, avrebbe dovuto atterrare nella capitale alle 4,40, ma il copilota ha costretto l'equipaggio a procedere verso la città svizzera. Intervenuti caccia italiani. La testimonianza: "Pensavamo fosse impazzito, ha chiuso fuori il pilota che era andato in bagno". Nessun ferito
Sono tutti salvi e incolumi i duecento passeggeri, tra cui 139 italiani, del volo Addis Abeba-Roma dirottato questa mattina sull’aeroporto di Ginevra. Lo hanno riferito fonti dello scalo citate dai media locali. Il dirottatore, il copilota del volo ET702 della Ethiopian Airlines è stato arrestato sul posto dalle autorità elvetiche. Il velivolo sarebbe stato dirottato mentre stava sorvolando il Sudan. In seguito è stato intercettato da due caccia dell’Aeronautica militare italiana sullo spazio aereo della Sicilia, dove si sono avute le prime evidenze che si trattasse di un dirottamento.
Il copilota, che non era armato, ha detto di “sentirsi minacciato” nel suo Paese. E’ questa la ragione della sua richiesta di asilo politico alla Svizzera, ha riferito il portavoce dell’aeroporto ginevrino Bertrand Stämpfli, senza fornire ulteriori dettagli. L’uomo sarà interrogato questo pomeriggio, ha indicato il procuratore generale ginevrino Olivier Jornot, citato l’agenzia di stampa svizzera Ats. Il ministro delle Comunicazioni dell’Etiopia, Redwan Hussein, ha dichiarato l’identità del copilota. L’uomo si chiama Hailemedhin Abera, 31 anni, da cinque dipendente per la compagnia etiope. “Le sue azioni rappresentano un evidente tradimento della fiducia, ha messo in pericolo senza motivo la vita di ogni passeggero, che un pilota è moralmente e professionalmente obbligato a proteggere”, ha dichiarato Hussein annunciando che chiederà la sua estradizione. Il ministro ha dichiarato che “non c’è alcuna ragione politica, sociale o economica che giustifichi il fatto di dirottare un aereo e diventare un criminale”.
“La situazione è sotto controllo”, dice all’Associated Press il portavoce della polizia svizzera, Jean-Philippe Brandt. A dare notizia del dirottamento, nelle prime ore della mattinata, era stata la compagnia etiope, che aveva spiegato che l’ET-702 decollato da Addis Abeba alle 00:30 (ora locale) e diretto a Roma (dove sarebbe dovuto atterrare alle 04:40 ora locale) “è stato costretto a procedere verso l’aeroporto di Ginevra”. “Pensavo che il copilota fosse impazzito, da quello che ho capito il pilota è stato chiuso fuori dalla cabina di pilotaggio mentre era andato in bagno”, racconta all’Ansa Francesco Cuomo, 25 anni, uno dei passeggeri dell’aereo dirottato in Svizzera. Il dirottamento è cominciato mentre eravamo ancora in Sudan. Poi mi sono reso conto di essere fuori dall’Italia riconoscendo le Alpi. Quando abbiamo iniziato a girare sopra Ginevra ci sono stati momenti di forte paura “. Lo scalo è stato riaperto al traffico.
In serata tutti passeggeri sono stati messi in viaggio verso le loro destinazioni. Lo fanno sapere le autorità svizzere. Dei 139 italiani che viaggiavano sul velivolo alcuni sono stati accompagnati a Milano, mentre quanti dovevano raggiungere Roma sono partiti su altri voli. L’aereo etiope dirottato, invece, è ancora a Ginevra e non è chiaro quando potrà lasciare l’aeroporto, precisano le autorità.