Pestato in pieno giorno alla fermata dell’autobus da un gruppo di ragazzi arrivati apposta all’appuntamento per “dargli una lezione”. Un ragazzino di quindici anni di Parma è finito all’ospedale con gravi contusioni e ferite al volto, dopo essere stato picchiato e preso a calci e pugni da cinque coetanei, che lo hanno colpito alla pensilina di un autobus in via Gramsci, in centro città, davanti a numerosi testimoni. “Quanto accaduto a mio figlio”, ha detto il padre del ragazzo, “non è una novità per Parma, ogni settimana succede qualcosa del genere e non se ne può più, ormai si tratta di un problema sociale su cui il sindaco deve intervenire perchè non si può solo pensare al cemento, e bisogna farlo subito altrimenti qui ci scappa il morto”.
Non una lite sfociata in rissa, ma una vera e propria spedizione punitiva messa in atto da un gruppo di bulli che volevano dare una lezione al ragazzino parmigiano, “colpevole” di avere salutato sull’autobus la fidanzatina di uno di loro. Un gesto innocente che però è stato interpretato come un affronto da un altro minorenne che frequenta lo stesso istituto della vittima. Secondo le prime ricostruzioni, il ragazzo ha contattato il quindicenne su Facebook e lo ha invitato a presentarsi da solo il sabato pomeriggio alle 16 per “un chiarimento” a due. Ma all’orario stabilito, il ragazzo si è presentato insieme ad altri quattro coetanei (italiani e stranieri), che una volta scesi dall’autobus hanno circondato il giovane e hanno cominciato a malmenarlo e strattonarlo. Mentre gli altri facevano muro intorno per impedire ad estranei di interrompere il pestaggio, due di loro lo hanno colpito con calci e pugni, spingendolo a terra e continuando a inveire sul giovane anche una volta caduto, quando sfinito dalle botte supplicava: “Non ho fatto niente, ti giuro”.
Ad osservare la scena numerosi passanti e persone in attesa alla fermata dell’autobus, che quando si sono accorti che quello che stava accadendo non era una bravata tra amici, sono intervenuti scostando e bloccando i ragazzi che stavano inveendo con colpi sempre più forti sulla testa e sul corpo della vittima, quasi svenuta. Il gruppo di bulli si è subito allontanato, lasciando per terra il quindicenne, con il volto tumefatto e sanguinante.
Subito dopo sono arrivati i carabinieri e gli operatori del 118, che hanno portato al Pronto soccorso il giovane, ora ricoverato all’ospedale Maggiore di Parma. I medici hanno riscontrato una frattura tra naso e zigomo e la giovane vittima deve sottoporsi a esami e visite neurologiche e in maxillofacciale. I sanitari hanno riferito alla famiglia che le conseguenze avrebbero potuto essere peggiori e che il ragazzo ha rischiato la vita a causa del pestaggio. Per questo il padre del giovane ha lanciato un appello al sindaco di Parma Federico Pizzarotti affinché intervenga per arginare un fenomeno sociale in preoccupante crescita.
I carabinieri stanno indagando per risalire ai responsabili dell’agguato, che avrebbero già le ore contate, visti i numerosi testimoni che hanno assistito al pestaggio. Si stanno facendo controlli anche sulle telecamere di videosorveglianza posizionate nella zona, che potrebbero essere fondamentali per incastrare i colpevoli. Per ricostruire le dinamiche dell’episodio, è sceso in campo anche il Movimento Nuovi consumatori, che ha promesso una ricompensa di 300 euro a chiunque possa “essere in grado di fornire informazioni utili alla famiglia per risalire all’identità di questi teppisti”. Per ora però bisogna attendere che il ragazzo esca dall’ospedale per ascoltare anche la sua testimonianza e registrare la sua denuncia, anche se è possibile che per questa, basti il referto dell’ospedale.