Domani, mercoledì 19 Febbraio, la legge 40 compie dieci anni. 
Assuntina Morresi scrive su Avvenire “indietro non si torna”. E’ una sua speranza, a fronte delle sentenze italiane ed europee che stanno facendo a pezzi la legge. E’ un progetto politico, che sperano di poter difendere con l’aiuto del governo Renzi. Sulla pelle dei malati.
 
Infatti, per avere un’idea dell’importanza e urgenza di superare la legge 40 basta leggere questa lettera firmata, una delle tante arrivate all’Associazione Luca Coscioni.

“Buongiorno, siamo una coppia siciliana che non può che ricorrere alla fecondazione eterologa per poter diventare genitori. Mio marito soffre della sindrome di Klinefelter e dobbiamo necessariamente ricorrere alla donazione del seme. Siamo stati a Praga ( più accessibile economicamente). Dopo aver avuto una forte iperstimolazione, mi congelarono gli embrioni. Lo scorso luglio sono ritornata a Praga e il 1 tentativo era stato positivo. Entrambi gli embrioni attecchiti ma tutto è finito con un aborto nelle prime settimane. Ho solo un altro tentativo. Dopodiché, per ragioni economiche, dobbiamo assolutamente fermarci. In Italia sarebbe diverso. Non dovremmo spendere per volo e alloggio. C’è qualche speranza che le cose cambino o tutto finirà come lo scorso maggio?”

Giriamo la domanda ai Parlamentari della Repubblica.
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