La decisione presa dal Consiglio dei ministri punta a "consentire il completamento delle operazioni di risanamento delle istituzioni". Il Comune venne sciolto nell'ottobre 2012 per "contiguità con organizzazioni mafiose"
Venne sciolto nel 2012 per “contiguità con le organizzazioni mafiose”. La ‘ndrangheta nello specifico, visto che il Comune in questione è quello di Reggio Calabria. Adesso Il Consiglio dei ministri ha deciso di prolungare di altri sei mesi la durata dello scioglimento. La decisione del governo Letta, proposta dal ministro dell’Interno uscente Angelino Alfano, punta a “consentire il completamento delle operazioni di risanamento delle istituzioni locali dove sono state accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata”.
Fu l’allora ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri a prendere la decisione: “Non per dissesto ma per contiguità e non per infiltrazioni mafiose”. All’origine dello scioglimento del capoluogo di provincia (primo caso in Italia) ci fu l’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia sulla società partecipata Multiservizi e quella che ha portò all’arresto del consigliere comunale Giuseppe Plutino, per stabilire se potessero esserci stati condizionamenti nell’amministrazione guidata da Demetrio Arena, eletto nel maggio del 2011.