Un fumogeno da mortaio è stato rinvenuto nel cantiere del parcheggio sotterraneo di piazza Vittoria, il progetto che da mesi divide la città di Reggio Emilia. Nelle prime ore di martedì mattina gli operai del cantiere hanno trovato una grande busta blu contenente l’ordigno, che qualcuno probabilmente aveva appositamente posizionato durante la notte nella zona degli scavi. All’inizio gli addetti del cantiere hanno pensato che si potesse trattare di una bomba da mortaio inesplosa e hanno subito avvertito le forze dell’ordine e transennato la zona del ritrovamento. Solo una volta arrivati i carabinieri, intervenuti sul posto per mettere in sicurezza l’area, è stato accertato che non si trattava di una bomba inesplosa né di un residuo bellico, ma di un vero e proprio fumogeno da mortaio che non conteneva carica esplosiva. Un gesto che fa pensare a un atto intimidatorio e di protesta contro la grande opera voluta dalla giunta dell’ex sindaco Graziano Delrio, che prevede la realizzazione di 247 posti auto da vendere a privati, e che da tempo sta scatenando polemiche tra i cittadini, che si sono riuniti in un comitato. Secondo gli abitanti della zona, il progetto è inutile per la città, e i lavori, che dureranno due anni, metteranno a dura prova il commercio già in crisi del quartiere. I militari stanno indagando per capire chi possa avere posizionato l’ordigno, ma nel frattempo la tensione sui lavori del parcheggio rimane alta.
Il comitato No Vittoria Park ha presentato un ricorso al Tar per bloccare i lavori e ha già raccolto più di 7mila firme per chiedere al Comune di affidare la decisione del futuro dell’opera alla nuova amministrazione che arriverà prima dell’estate. C’è poi il problema dei reperti archeologici ritrovati sotto la superficie in cui si dovrebbe scavare, per cui Matteo Olivieri (M5S) ha chiesto l’intervento della Soprintendenza e della Procura di Reggio Emilia. Il Vittoria Park è uno dei grandi temi su cui si giocheranno le prossime amministrative di Reggio Emilia. A farne il proprio cavallo di battaglia è Antonio Casella, ex Pd che si candida a sindaco per Reggio democratica e che da sempre ha lottato a fianco del comitato cittadino. Sulla questione Pd e centrosinistra erano già inciampati in consiglio comunale, con la maggioranza spaccata sul via libera all’opera, e ora anche i candidati alle primarie del centrosinistra si dividono tra favorevoli e contrari ai box interrati che dovrebbero essere consegnati alla città nell’estate 2015.
Franco Corradini, assessore alla Sicurezza dell’attuale giunta, che ha sempre contestato il progetto pur facendo parte della maggioranza, ha promesso che se sarà sindaco il parcheggio di piazza della Vittoria non vedrà la luce. Della stessa posizione Matteo Sassi di Sel, unico delegato in giunta a non avere votato il progetto definitivo, ed Emanuele Magnani dell’Idv. L’unico a sostenere l’importanza di portare a termine il progetto, già in stato avanzato, è il capogruppo del Pd in consiglio Luca Vecchi, da tutti considerato il delfino di Delrio, che tuttavia tenta di smarcarsi dalle responsabilità dirette delle scelte della giunta su piazza Vittoria. Del resto, fermare i lavori e rinunciare al progetto del parcheggio per il Comune di Reggio Emilia sembra un’operazione improbabile, a meno di non pagare penali milionarie alla Reggio Emilia Parcheggi Spa, che si è aggiudicata il project financig per un investimento di circa 15 milioni di euro. In città però il fronte del “no” cresce di giorno in giorno, e l’ordigno lasciato nel cantiere martedì mattina sembra esserne l’ennesima dimostrazione.