A riferirlo è il ministero dell'Interno. Alcuni manifestanti hanno occupato la sede del partito di Ianukovich, poi sgomberato dalla polizia. Ue: "Preoccupatissimi"
E’ di nuovo caos in Ucraina. Dopo la fragile tregua dei giorni scorsi, piazza Indipendenza di Kiev si è di nuovo trasformata nel teatro di scontri e violenze tra manifestanti e polizia. Il ministero dell’Interno riferisce che i morti sono in tutto tredici, di cui sei sono agenti. Centinaia i feriti. L’ex pugile Vitali Klitschko, uno dei leader dell’opposizione ucraina, si è incontrato con il capo dello Stato Viktor Ianukovich, nel tentativo di arginare le tensioni. Ma a livello internazionale la preoccupazione è alta.
Alcuni dimostranti – 200-300 secondo i testimoni – hanno assaltato la sede del partito di Ianukovich con molotov. La sede del partito, in parte incendiata, è stata poi sgomberata dalla polizia. Secondo il quotidiano Kyiv Post, tra le persone che hanno scavalcato l’inferriata c’era anche la giornalista e militante dell’opposizione, Tetiana Chornovil, assalita brutalmente da sconosciuti nella notte di Natale. Durante il blitz nell’edificio sarebbe stato ucciso anche un impiegato dell’ufficio del partito di Ianukovich. Il suo corpo è stato scoperto dai vigili del fuoco intervenuti sul posto per spegnere un incendio. Precedentemente alcuni manifestanti avevano fatto irruzione nell’edificio, ma la polizia li aveva respinti.
Centinaia di dimostranti hanno lanciato sassi contro gli agenti, che hanno risposto con l’uso di gas lacrimogeni. I partiti dell’opposizione accusano quello del presidente Ianukovych di tenere in stallo la situazione sulle riforme costituzionali che dovrebbero dare al Parlamento maggiori poteri. La lotta più violenta è in corso davanti al parlamento, tra via Institutska e via Shovkovichna, ma altri scontri hanno avuto luogo al parco Marinski e in via Grushevski, teatro dei combattimenti di fine gennaio in cui hanno perso la vita almeno quattro persone. Violenti scontri anche in serata. La polizia ha ordinato ai manifestanti di sgomberare piazza Indipendenza, ma alle 18, scadenza dell’ultimatum delle forze dell’ordine, sono riprese le violenze.
In serata, fa sapere l’agenzia Itar-Tass citando la responsabile dei rapporti con la stampa di uno dei leader dell’opposizione Klitschko, che l’ex pugile si è recato al palazzo presidenziale per un incontro convocato a tarda sera dal capo dello Stato Ianukovich, nel tentativo di arginare le tensioni.
“Profonda preoccupazione per la nuova grave escalation” e per “le vittime” della violenza a Kiev è stata espressa dalla rappresentante per la politica estera Ue, Catherine Ashton, affermando che “la soluzione deve includere la formazione di un nuovo governo”, progressi nella riforma costituzionale e preparazione di elezioni presidenziali. Dagli Stati Uniti arriva un monito dalla casa Bianca: al presidente ucraino Viktor Ianukovich, esortato a fare di tutto per porre fine alle violenze. Il ministro degli esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier mette in guardia Kiev su “possibili ripensamenti sulle sanzioni” da parte dell’Ue. E’ quanto si legge in una nota diramata dal ministero, nella quale si afferma che a questo punto non si possono escludere “sanzioni personali” contro i “responsabili” delle violenze in Ucraina.