Primarie Pd ma non di coalizione, centrodestra ancora senza nomi, e un candidato 5 Stelle ‘certificato’ da Beppe Grillo. E’ questo lo scenario preelettorale che si presenta a Forlì a pochi mesi dalle amministrative per occupare l’ufficio di primo cittadino in Piazza Saffi, lasciato vacante dall’addio irrevocabile del sindaco democratico, il renziano Roberto Balzani. Un vuoto incolmabile, quello del primo cittadino anti-apparato che alle primarie di centrosinistra nel dicembre 2008 vinse per poche decine di voti sulla candidata voluta dall’establishment del partito, l’ex primo cittadino Nadia Masini. Utile ricordare che i quattro anni di Balzani hanno scombinato le carte in tavola dei partiti locali, visti gli apprezzamenti trasversali per coraggiose scelte in materia ambientale e sulle società partecipate. A cui si aggiunge la consueta indifferenza di quel bureau di partito vicino alla corrente Bersani/Errani, fino a poco tempo fa correntone unico per tutta l’Emilia- Romagna.
Da oggi, però, dopo le dimissioni di Balzani, si sfideranno alle primarie ben cinque candidati. Il primo è Davide Drei, 49enne attuale assessore al welfare, che subito si pone in continuità con la precedente giunta. “Sarà un nuovo servizio civile come quello che feci 25 anni fa. Di certo senza Balzani non sarà un Balzani bis ma la giunta Drei”. L’oramai ex sindaco durante la serata di presentazione ha comunque annunciato il suo appoggio finendo persino per abbracciare il neocandidato davanti al pubblico. Drei è appoggiato dagli attuali assessori Leech e Maltoni, come dal giovane deputato Di Maio. Contro l’assessore al welfare è sceso in campo il consigliere regionale Tiziano Alessandrini, vicinissimo al governatore regionale, quindi lontano dall’entourage Balzani. “Mi sono candidato perché me l’ha chiesto Forlì e non è stato deciso a Bologna”, ha spiegato Alessandrini pochi giorni fa assieme al produttore della green economy Andrea Zanfini e all’operaia Electrolux Tatiana Gentilini. Ma tra i due e Balzani è già guerra aperta. Tanto che il sindaco uscente ha sparato ad alzo zero definendolo un “fedelissimo” di Errani.
In corsa per le primarie Pd ci sono anche il consigliere Vico Zanetti e Ubaldo Marra, ex presidente di Avm s.p.a. E se il Pd ha deciso di non fare primarie di coalizione facendo andare su tutte le furie i Verdi locali che proporranno un loro candidato, e con un centrodestra che non ha ancora fornito candidati ufficiali, è dall’arcipelago a 5 Stelle che arrivano le principali novità. Nel 2009 era stata la lista civica DestinAzione Forlì a rappresentare il movimento di Grillo alle amministrative, ma nel dicembre 2012 la sua consigliera comunale Raffaella Pirini, e l’intera lista, erano stati diffidati dall’avvocato del leader genovese dall’usare il simbolo del Movimento.
Così, dopo una paradossale assenza formale dei 5 Stelle dall’agone politico forlivese per quasi quattro anni, ecco che la certificazione ufficiale alla lista pentastellata arriva da Casaleggio e Grillo per supportare il candidato sindaco Daniele Avolio. Cinquantaquattro anni, romano ma forlivese d’adozione, Avolio è un ex guardia di finanza: “Stiamo preparando il programma e a breve sarà pronto. Sarà un terremoto. E le elezioni le vinceremo noi di sicuro”. “In questi 5 anni DestinAzione Forlì ha lavorato in consiglio comunale come promesso in campagna elettorale”, spiega al fattoquotidiano.it Raffaella Pirini, “mentre i 5 Stelle non c’erano. Ancora oggi, poi, e dopo aver più volte richiesto un incontro con Grillo, nessuno ha spiegato i motivi della nostra ‘espulsione’. Ad ogni modo – osserva – lo scenario forlivese sembra quasi più complicato di quello nazionale con un Pd molto diviso. Noi come DAF non abbiamo ancora preso una posizione ufficiale sulle prossime amministrative. Anche se le consultazioni tra di noi potrebbero portare ad una candidatura. La voglia c’è e io metto a disposizione per la lista la mia candidatura a sindaco”.