Paolo Campi, Novara
Anna Capasso, Napoli – Tramonto cilentano
Fabio Ioro, Borso del Grappa (TV)
Gianfranco Serranò, Catania (Piazza Roma)
Inviateci la vostra foto del Lunedì compilando il form qui sotto
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Roma, 17 set. (Adnkronos) - Continuano a volare stracci tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte. Stavolta è il garante ad attaccare il presidente del M5S, sempre con una lettera, pubblicata da Il Foglio, in cui il fondatore del Movimento si rivolge con il consueto "Caro Giuseppe", ma che di caro ha ben poco. "Mi scrivi accusandomi per l’ennesima volta – dopo averlo fatto più volte pubblicamente – di avere una visione padronale del movimento e contraria suoi valori democratici. La verità è che, al contrario, ho sempre inteso tutelare i valori democratici su cui il movimento è stato fondato. Dunque, se proprio vogliamo parlare di atteggiamenti contrari ai valori democratici del movimento, questi sono da trovare nelle manovre striscianti con cui si sta tentando di demolirne i presidi, invocando ipocritamente un presunto processo democratico, che, come sai bene (ma fingi di non sapere) non può prescinderne", si legge nella missiva.
"Le ragioni per cui è in corso un tentativo di demolire i presidi democratici del movimento sono peraltro ben note, e non rispondono certo ai suoi valori democratici, ma agli interessi di pochi. Vorrei però tenermi alla larga dal girone in cui alcuni di voi sembrano essere sprofondati, per condurvi lungo la natural burella e farvi rivedere le nostre prime stelle, partendo dagli inizi del movimento, che nasce innanzitutto per realizzare una democrazia più autentica e vicina ai cittadini".
"In un mio post recente ho ricordato che Gianroberto e io abbiamo voluto prevenire i rischi delle altre forze politiche, che tendevano a sclerotizzarsi e alienarsi dai cittadini. Il limite del doppio mandato nasce proprio dalla volontà di prevenire questi rischi. Dunque, sostenere che l’insindacabilità di certe regole sia incompatibile con i valori democratici del movimento è non solo un ovvio controsenso, ma è addirittura un ribaltamento della realtà, che rivela, viceversa, le reali intenzioni di chi invece vorrebbe metterle in discussione", mette nero su bianco Grillo. "Sicché, accusarmi di una visione padronale del movimento non è altro che lo specchio delle intenzioni di altri. Al contrario, ribadire l’importanza di certe regole equivale a difenderne i suoi valori democratici. Tant’è vero che nessun’altro fondatore di una forza politica ha mai avuto il coraggio, l’altruismo e la fantasia di non porsi al suo vertice, ma solo di ritagliarsi un ruolo di garanzia, come abbiamo fatto Gianroberto e io".
"In questi giorni - prosegue Grillo - stiamo assistendo allo spettacolo delle tempeste ormonali di commentatori eccitati al pensiero di ciò che potrebbe accadere, che speculano su battaglie, scissioni, contese sul nome e sul simbolo, e così via. E’ uno spettacolo che francamente non m’interessa, e che trovo nauseante, perché il suo risultato sarebbe comunque dannoso per tutti. Quindi mi auguro che non sia messo in scena. Ciò posto è ormai diventato irrinunciabile tornare ai veri valori democratici del movimento, senza operazioni funzionali all’interesse di pochi. Il fatto che si cerchi di impedirlo con il metodo di legittimazione popolare tipico delle autocrazie non è certo un buon segno, ma quale che sia il suo risultato non potrà certo tradire i tratti distintivi e i valori del movimento, a prescindere dalla titolarità del nome e del simbolo, che peraltro è già stata accertata giudizialmente".
"Concludo rispondendo alla tua minaccia di sospendere gli impegni assunti dal movimento nei miei confronti, questa sì indegnamente strumentale e indebita, essendo essi strettamente legati alle funzioni che ho svolto e continuo svolgere per il movimento. Nella mia qualità di “elevato” mi astengo dal scendere così in basso rispondendo a tono, ma mi limito a osservare che gli impegni di manleva sarebbero comunque dovuti, a prescindere da un impegno contrattuale in tal senso, mentre i miei “compensi” – che in realtà, come sai, coprono anche i costi d’ufficio della funzione che svolgo per il movimento – sono non solo congrui per la mia funzione e i relativi costi, ma lo sono a maggior ragione nel momento in cui è in corso un tentativo di stravolgere l’identità e i valori del movimento".
"Alla luce di quanto sopra - annuncia dunque Grillo - mi riservo di valutare il da farsi, eventualmente anche sottoponendo le tue minacce agli organi competenti del movimento. Ne approfitto per invitarti, piuttosto, a rispondere quanto prima alle mie richieste di chiarimenti sul processo che porterà alla assemblea “costituente” del prossimo ottobre".
Washington, 17 set. (Adnkronos) - "Il numero di ucraini e russi uccisi o feriti nel corso di una guerra estenuante che dura da due anni e mezzo ha raggiunto circa un milione, un tributo impressionante che due Paesi alle prese con una popolazione prebellica in calo dovranno pagare ancora per molto tempo". Lo scrive il Wall Street Journal, sottolineando che "determinare il numero esatto di morti e feriti nel conflitto è stato difficile, con Russia e Ucraina che si sono rifiutate di pubblicare stime ufficiali o, talvolta, hanno diffuso cifre ampiamente disattendibili".
"Una stima ucraina riservata di inizio anno" contava le perdite di Kiev in 80.000 soldati uccisi e 400.000 feriti, scrive il giornale, citando fonti riservate. Il presidente Volodymyr Zelensky ha presentato un numero molto più basso di vittime militari a febbraio, 31.000, senza rivelare il numero di soldati feriti. Le stime dell'intelligence occidentale citate dal Wsj hanno stimato le perdite russe fino a 200.000 morti e 400.000 feriti. Questo dato è vicino alle stime di Kiev sulle vittime di Mosca, che ammontano, a oggi, a oltre 635.000 tra morti e feriti.
I documenti trapelati dal Pentagono, riportati a luglio dall'Economist, suggeriscono che le perdite russe potrebbero essere ancora più gravi: la stima più alta è di 728.000 soldati uccisi, feriti o catturati. Mosca non ha reso note il numero delle sue vittime durante la guerra. L'ultima cifra fornita dalle autorità russe a settembre 2022 era di 5.937 soldati uccisi.
Londra, 17 set. (Adnkronos) - La foto pubblicata domenica su X dalla Famiglia Reale britannica per il 40esimo compleanno di Harry è stata tagliata, ma non per escludere Meghan. Lo ha chiarito Buckingham Palace, dopo che utenti online hanno notato che nell'immagine originale, scattata quando Harry era ancora un membro attivo della famiglia reale, era presente anche sua moglie, la duchessa del Sussex. La foto di Harry, postata sul social con la scritta "Auguri al duca di Sussex per un felicissimo 40esimo compleanno", è stata ricevuta dal Palazzo così come è stata pubblicata, già tagliata.
La foto originale, dalla quale è stato 'decontestualizzato' Harry e che mostra il secondogenito di Carlo sorridente, fu scattata durante il primo viaggio della coppia appena sposata all'estero, a Dublino nel 2018. Nell'immagine, sono presenti, assieme ai neosposi, altre tre persone. Il fatto di aver lasciato soltanto Harry nella foto ha dato origine a speculazioni online, secondo cui la duchessa sarebbe stata deliberatamente rimossa dall'immagine dalla famiglia reale.
Tuttavia - sottolinea l'Independent - è emerso che la foto ritagliata di Harry, così come quella completa che ritrae anche sua moglie, sono state caricate dalla Press Association su Getty Images entrambe lo stesso giorno del 2018. Un portavoce di Buckingham Palace ha confermato che l'immagine utilizzata non è stata alterata ed è stata utilizzata nel formato in cui è stata ricevuta.
Roma, 17 set. (Adnkronos/Labitalia) - "Penso che il lavoro dei disabili debba avere dignità nel mondo del lavoro. Noi siamo abituati troppo spesso a ragionare di numeri. Noi dimentichiamo forse troppo spesso che stiamo parlando di persone. E quando parliamo di persone il nostro obiettivo, che stiamo perseguendo con convinta adesione all'accordo con Affass, è quello di cercare non solo di inserire il maggior numero di persone con disabilità al lavoro, ma di inserire le persone giuste al posto giusto. Perché il problema fondamentale è che quando si creano delle situazioni lavorative di disagio abitualmente un lavoratore sta male".
A dirlo oggi il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca, intervenendo all’evento ‘Lavoro inclusivo: opportunità e sfide per le persone con disabilità’, organizzato dal Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e dall’Associazione nazionale di famiglie e persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo (Anffas).
"Noi daremo il nostro apporto - assicura - e lo faremo insieme alla Fondazione consulenti per il lavoro, lo faremo con la solita professionalità ma principalmente con la sensibilità che ci ha portato a sottoscrivere analoghe convenzioni. Con Caritas per andare ad assistere gli emarginati, con l'Anmil per interessarci a chi rimane vittima di un infortunio sul lavoro, con l'Unicef per tutti quei fragili che hanno poi difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro. Il nostro impegno è anche per il riconoscimento della fragilità le donne vittime di violenza che può sembrare un argomento che c'entri poco con oggi ma che rientra in quell'albero di difficoltà personale che impedisce di esprimersi anche dal punto di vista lavorativo".
Mosca, 17 set. (Adnkronos) - E' il gran numero di minacce alla Russia, assieme all'ostilità dell'Occidente, la ragione che ha spinto Vladimir Putin ad aumentare il numero delle forze armate. Lo ha spiegato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, aggiungendo che la decisione del presidente russo è dovuta "alla situazione estremamente ostile ai confini occidentali e dell'instabilità in quelli orientali". Una situazione che "richiede l’adozione di misure adeguate". Ieri Putin ha firmato un decreto che fissa l’organico delle forze armate russe a 2.389.130 persone, di cui 1.500.000 militari.
Roma, 17 set. (Adnkronos/Labitalia) - "Oggi assume un ruolo primario il diritto all'inclusione nel mondo del lavoro per le persone con disabilità. Non c'è inclusione sociale, non c'è qualità di vita, non c'è dignità e diritti per le persone con disabilità se non dando loro le opportunità per essere cittadini attivi a tutti gli effetti e la vera cittadinanza avviene nella misura in cui una persona si può esprimere anche attraverso l'esperimento di un lavoro vero, di un lavoro che tenendo conto delle proprie peculiarità, venga messo in condizione appunto di poter essere protagonista alla base degli altri dello sviluppo, della crescita del Paese ma anche della vita dell'economia e questo noi facciamo quotidianamente".
A dirlo oggi il presidente Anffas, Roberto Speziale, intervenendo all’evento ‘Lavoro inclusivo: opportunità e sfide per le persone con disabilità’, organizzato dal Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e dall’Associazione nazionale di famiglie e persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo (Anffas).
"Ancora oggi - ammette - nonostante le ottime leggi di utilità adottate non vi è dubbio che sussistano numerosi ostacoli, numerose barriere che impediscono il materiale concreto accesso nel mondo del lavoro. Motivo in più per salutare oggi questa giornata che vede la firma di un protocollo con l'ordine dei consulenti del lavoro per creare quelle condizioni di sistema a favore dell'inserimento delle persone con disabilità. Il diritto all'inclusione del mondo del lavoro è un diritto umano, ancora prima che normativo; i diritti umani rappresentano un diritto fondamentale".
"Anffass - ricorda - nasce a Roma nel lontano 1958, quindi ha 66 anni di vita, oggi conta al proprio interno 267 enti del terzo settore fra associazioni, fondazioni, cooperative, imprese sociali. Conta al proprio interno circa 30.000 persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo che quotidianamente vengono seguite nelle nostre strutture, sono circa 1000 dei centri in Italia all'interno del quale vengono garantiti supporti e sostegni quotidianamente per garantire a loro e alle loro famiglie la migliore qualità di vita. Questo viene realizzato anche grazie all'apporto di 5.000 operatori professionali. Anffass è anche titolare di un contratto collettivo nazionale di lavoro e di circa 10.000 volontari che vengono dall'ambito familiare. Oggi la sfida che riguarda le disabilità, le disabilità più complesse, le disabilità di cui Anffass principalmente si occupa, è anche quella della qualità".
"Non è più - fa notare - un problema assistenziale, ma di riuscire a individuare per qualità, quantità e intensità quei sostegni necessari alle persone con disabilità affinché possano avere una vita di qualità e una qualità di vita che li metta in condizione di vivere".
Roma, 17 set. (Adnkronos Salute) - Offrire a studenti e specializzandi opportunità di tirocinio e un'esperienza unica di formazione. Nasce con questi obiettivi Bridge (Bicocca Research and Innovation for Development and Global hEalth)-Uganda, l'outpost dell'Università di Milano-Bicocca presso il Lacor Hospital, in Uganda. Il modello di cooperazione internazionale, della durata di 5 anni, è stato presentato questa mattina a Milano durante l'evento 'Salute globale: il ruolo dell'accademia', e si inserisce all'interno del progetto 'Bicocca Global Health Center' che coinvolge tutte le professionalità dell'ateneo nello sviluppo di soluzioni innovative e sostenibili per affrontare le sfide della salute globale attraverso un approccio multidisciplinare, promuovere la salute e il benessere nei Paesi a basso e medio reddito e plasmare, anche grazie al coinvolgimento di altri settori disciplinari dell'ateneo, la prossima generazione di professionisti sanitari a tutto tondo.
Il Lacor Hospital, che si trova nel distretto di Gulu nel nord dell'Uganda - si legge in una nota - è tra i maggiori poli sanitari non profit dell'Africa equatoriale. Sostenuto in Italia dalla Fondazione Corti, riveste un ruolo fondamentale per la regione: fornisce assistenza medica a circa 200mila persone all'anno, con oltre 30mila ricoveri, ed è un fondamentale polo di formazione in diverse discipline sanitarie, sede di tirocinio per le università locali e internazionali. La sede di Bridge-Uganda è nella palazzina delle suore missionarie comboniane, una delle strutture storiche originarie dell'ospedale, che verrà ristrutturata per offrire a docenti, ricercatori e studenti uno spazio attrezzato per le attività di studio e di ricerca scientifica previste dall'accordo quinquennale sottoscritto dalle due istituzioni. Si tratta del secondo avamposto all'estero dell'ateneo milanese, dopo il MaRhe Center nell'arcipelago delle Maldive, il centro di ricerca e formazione dedicato agli studi di biologia marina.
"Siamo orgogliosi di avviare questa cooperazione con il Lacor Hospital – ha dichiarato Giovanna Iannantuoni, rettrice dell'Università Milano-Bicocca - in un progetto destinato a formare la prossima generazione di professionisti sanitari. Un aspetto chiave di questa partnership è il 'Progetto 2 Pilastri', che prevede tirocini per studenti e specializzandi dell'ateneo, offrendo loro l'opportunità di acquisire esperienza e immergersi in un contesto clinico complesso, sviluppando competenze pratiche e qualità umane essenziali. I due pilastri rappresentano i nostri obiettivi di formazione professionale (un pilastro) e di formazione umana (secondo pilastro), quest'ultimo fondamentale soprattutto per i professionisti della salute. Obiettivo principale dell'accordo è comprendere a fondo le esigenze sanitarie locali, individuare le aree in cui fornire supporto e gettare le basi per iniziative congiunte volte a potenziare la formazione e la ricerca".
Il direttore scientifico del Lacor Hospital, Emmanuel Ochola, "molto emozionato" per la nascita del "nuovo avamposto dell'Università di Milano-Bicocca", ha ricordato che "per continuare a servire una popolazione poverissima e afflitta da numerose malattie il Lacor lotta quotidianamente per rendere i costi accessibili e ci riesce anche grazie ai partner che ci sostengono. In questa sfida dobbiamo ottimizzare i servizi scegliendo interventi efficaci e basati sull'evidenza. La collaborazione con Milano-Bicocca sarà centrata sul paziente, sia in ospedale che sul territorio, e speriamo possa aiutarci a fornire servizi migliori e formazione di qualità, in linea con la nostra missione".
Aggiunge Dominique Corti, Presidente di Fondazione Corti: "Quella con Milano-Bicocca è una collaborazione che nasce da reciproca stima e dal rispetto per l'identità del Lacor e delle esigenze della popolazione che serve. Che si tratti di formazione, ricerca, o capital development, ogni passo effettuato insieme risponde alle 'local ownership' delle priorità. Un modo di operare oggi riconosciuto come essenziale per lo sviluppo locale e che Fondazione Corti porta avanti da oltre trent'anni. A 65 anni dalla sua nascita - rimarca - il Lacor lotta quotidianamente per fornire assistenza sanitaria di qualità a pazienti che non possono permettersi il costo delle cure. E questo è possibile soprattutto grazie al contributo dei donatori dei Paesi ad alto reddito che riconoscono l'importanza di sostenere una realtà attiva ed efficace come il Lacor".
Già da 2 anni l'ospedale era sede di tirocinio per alcuni studenti del quinto e sesto anno di Medicina, del terzo anno di Infermieristica e Ostetrica, e per gli specializzandi di Milano-Bicocca. Si prevede d'ora in poi un coinvolgimento di circa 30 tirocinanti l'anno. La realizzazione di Bridge-Uganda offrirà un centro di coordinamento per tutte le attività dell'ateneo in loco e in altri ospedali ugandesi o nei Paesi confinanti, spazi e postazioni Internet per gli utenti. Vi si svolgeranno iniziative di ricerca, alcune delle quali già in corso nei settori della pediatria e della ginecologia, dell'anatomia patologica e delle malattie infettive. Saranno interessati non solo ambiti clinici diversi, ma anche altri campi scientifici dell'università, come l'economia, la psicologia e l'informatica.
Cosa implicano le due scelte che ti proponiamo: