It took thousands of years to make this peninsula,
It will disappear much faster than that.
Bradley Nezat, Louisiana
La subsidenza indotta dalle estrazioni petrolifere in Louisiana è stata così drammatica che adesso devono ridisegnare le cartine geografiche per cancellare dalle mappe i posti che l’acqua ha ingoiato e che non esistono più.
Siamo nella laguna di Plaquemines.
Yellow Cotton Bay, Dry Cypress Bayou, Fleur Pond, Tom Loor Pass e Skipjack Bay erano isolotti, baie, penisole, rivoli o delta di fiumi dove i pescatori attraccavano le barche, si fermavano a pescare o che semplicemente venivano usati per orientarsi. Alcuni posti erano importanti tappe nelle rotte migratorie degli uccelli.
Ufficialmente questi posti non esistono più.
La morte delle lagune di Plaquemines Parish va avanti da anni, inesorabile.
Finalmente anche i cartografi hanno dovuto adeguarsi e così più di 40 località sono state cancellate dalla mappe nautiche ufficiali.
E’ un vero stravolgimento ed è la prima volta che succede una cosa del genere. Sarà tutto conservato in archivi storici, con foto e video ma i nomi non compariranno più nelle mappe.
Come per le specie estinte.
Dal 1930 ad oggi, lo stato della Louisana ha perso quasi 5.000 chilometri quadrati di zone lagunari, un area leggermente più grande del Molise, a causa sopratutto delle estrazioni petrolifere e della creazione di canali ed oleodotti per l’industria degli idrocarburi. I canali fanno sì che l’acqua salina penetri nella laguna, stravolgendo tutti gli equilibri naturali e causando l’erosione. Siccome i guai non bastavano, è poi arrivato lo scoppio della Bp ad aggiungere petrolio fresco in laguna.
In Louisiana, l’80% della costa è di proprietà dei petrolieri.
Nei suoi mari ci sono circa tremila pozzi di petrolio, alcuni funzionanti, altri dismessi, altri che perdono petrolio.
Qui le immagini di quel che resta di Plaquemines: pozzi offshore che perdono petrolio in mare.
Qui le immagini della Cancer Alley di Louisiana: 100 miglia di industria petrolchimica e di morte.