La procura di Torino ha iscritto nel registro degli indagati lo scrittore per le sue dichiarazioni. Il reato è l'istigazione a delinquere. Il fascicolo è stato aperto nel settembre scorso. L'autore napoletano in una intervista aveva detto: "Hanno fallito i tavoli del governo, hanno fallito le mediazioni: il sabotaggio è l’unica alternativa"
Lo scrittore Erri De Luca ha ricevuto un’incriminazione “per avere istigato al sabotaggio della Tav in Val di Susa“, come scrive lo stesso De Luca sul suo profilo Facebook, commentando: “Citano le mie parole a sostegno. Per uno scrittore il reato di opinione è un onore”. La procura di Torino lo scorso settembre aveva aperto un fascicolo di atti relativi, cioè senza ipotesi di reato né indagati, per le dichiarazioni rilasciate dallo scrittore che, da sempre contrario alla realizzazione della Tav, aveva rivelato di aver partecipato a forme di sabotaggio in Valsusa. Il fascicolo era stato aperto dopo la denuncia di Ltf, la società che si occupa della realizzazione del Tav Torino-Lione.
Lo scorso 5 settembre la Lyon-Turin ferroviaire aveva deciso di denunciare lo scrittore perché in un’intervista aveva detto che il Tav “andava sabotato”. L’autore napoletano aveva risposto: “Questa denuncia non mi fa certo cambiare idea, sempre che arrivi, perché al momento io non ho ricevuto nulla”. De Luca aveva commentato anche il ritrovamento di cesoie (trovate insieme ad altro materiale nell’auto di due militanti arrestati il 30 agosto 2013) affermando: “Sono utili a tagliare le reti”. Poi l’affondo: “Hanno fallito i tavoli del governo, hanno fallito le mediazioni: il sabotaggio è l’unica alternativa”. Parlando delle proteste lo scrittore le aveva definite “come il punto più alto della coscienza civile del Paese”.