Il giudice per le indagini preliminari ha disposto gli arresti domiciliari per l’ex presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Antonio Saggese, coinvolto nell’inchiesta della Procura di Roma su un presunto giro di tangenti, e per questo dimessosi dall’Agenzia. Tentata concussione, questo il reato contestato al manager dai pm Paolo Ielo e Mario Palazzi.
La misura cautelare, emessa dal gip Carmine Castaldo, è stata notifica dagli uomini del Nucleo investigativo dei carabinieri di Roma e dai colleghi del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza. L’iniziativa della Procura fa seguito a una serie di perquisizioni eseguite recentemente presso alcuni uffici dell’Agenzia spaziale italiana, nella sede di Tor Vergata e in alcune società fornitrici dello stesso ente.
Minacce a un dirigente dell’Asi per spingerlo a non denunciare irregolarità. E’ questa l’accusa contestata a Saggese. Secondo i pm, l’ex numero uno dell’Asi avrebbe minacciato Roberto Borsa – responsabile dei rapporti istituzionali dell’agenzia – di “compromettere – è scritto nell’ordinanza di custodia cautelare – il suo futuro professionale” se avesse denunciato che alcune fatture delle società erano false. Le fatture riguardavano le ditte fornitrici di Asi, la Sistina Travel, con sede a Roma, e la Get-It (Torino). Per il gip Castaldo il tentativo di costringere Borsa a non denunciare, pena l’isolamento e la soppressione della struttura da lui gestita, come poi avvenuto a cominciare dal settembre 2013, rappresenta “un fatto dai contorni della tipica punta dell’iceberg – si legge nell’ordinanza – suscettibile di ulteriori sviluppi che impone di fronteggiare l’elevato pericolo di recidiva”.
Per gli inquirenti, i riscontri alle accuse sono costituiti anche da una serie di testimonianze raccolte riguardanti le minacce di Saggese. “Tu per me sei morto”, a livello professionale, è una di quelle citate nella richiesta di emissione dell’ordinanza firmata dal pm Ielo e Palazzi. L’inchiesta sul presunto giro di tangenti legato ad appalti Asi è stata avviata proprio dalla denuncia di Borsa. Almeno sette, per il momento, gli indagati e tra loro anche due collaboratori dell’ex presidente, Francesca e Mario Giacomo Sette, dipendenti di Finmeccanica distaccati presso l’Asi.