Crollo delle vendite al dettaglio nel 2013, che segnano il record negativo dal 1990. L’Istat segnala un calo del 2,1% rispetto all’anno precedente e spiega che si tratta del calo annuo più forte dall’inizio delle serie storiche comparabili, ovvero almeno dal 1990. E stavolta a scendere sono anche gli alimentari (-1,1%), che subiscono così il ribasso annuo più forte dal 2009, ovvero da quattro anni.

Anche a dicembre 2013, nonostante il periodo natalizio, le vendite al dettaglio sono in discesa dello 0,3% rispetto a novembre e del 2,6% su base annua. E l’alimentare a livello mensile (-0,5%) fa anche peggio del resto dei prodotti (-0,3%). Rispetto a dicembre 2012, poi, l’indice grezzo del totale delle vendite segna una flessione del 2,6%, sintesi di diminuzioni del 2,3% per le vendite di prodotti alimentari e del 2,7% per quelle di prodotti non alimentari. Le vendite per forma distributiva evidenziano, nel confronto con il mese di dicembre 2012, una flessione sia per la grande distribuzione (-2,7%), sia per le imprese operanti su piccole superfici (-2,4%).

Gli unici a guadagnare nell’anno ‘nero’ del commercio al dettaglio sono i discount alimentari, che nel 2013 registrano un aumento dell’1,6% nel valore delle vendite a fronte di una flessione dell’1,0% per l’intero comparto della grande distribuzione (-1,9% gli ipermercati e -1,3% i supermercati). Ma anche questa volta la crisi colpisce più duramente i piccoli negozi, come le botteghe e gli altri punti vendita di vicinato, (-2,9%).

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