Dal 28 febbraio al 2 marzo prima edizione del festival Error Day. Tra gli ospiti: il lessicografo Lorenzo Enriques, lo scrittore Ermanno Cavazzoni e il direttore della Cineteca Gianluca Farinelli
Sbagliare fa bene, e addirittura s’impara. Il vecchio adagio si rinnova il 29 febbraio 2014 a Bologna con la celebrazione in grande stile della prima edizione dell’Error Day. Peccato che ci sia già un errore in partenza: per il prossimo 29 febbraio bisogna aspettare il 2016. La tre giorni ideata e organizzata da Clelia Sedda, però, si fa lo stesso il 28 febbraio e l’1 e 2 marzo. “Pensare che l’unica strada della conoscenza sia quella determinista di causa ed effetto è stupido”, spiega la Sedda al fattoquotidiano.it, “per conoscere e sapere bisogna sbagliare e percorrere nuove strade. Le invenzioni scientifiche, ad esempio, sono tutte frutto di un errore: il fonografo, la penicillina, la dinamite, ecc… sono nate per sbaglio”.
Il neo empirismo “seddiano” avrà quindi palchi autorevoli e oratori, a loro modo, “imperfetti” per analizzare l’errore in ogni sua forma – arte, fumetto, cinema, linguistica, filosofia – e, in fondo, esaltarne le peculiarità costruttive. Lapsus, abbagli, disguidi, equivoci, inesattezze, malintesi, sviste, lacune, strafalcioni, cantonate, diventeranno spunti per una serie di incontri di mezz’ora l’uno, dove la tragicità dello sbaglio si trasformerà in punto di partenza per una rinascita futura: “Ribalteremo in spunto positivo l’accezione negativa – continua – l’errore diventerà atto esplorativo del processo di apprendimento, scarto creativo, eccezione inaspettata che chiarisce la regola, aprendo nuove possibilità. E noi vogliamo celebrare quanto a lui dobbiamo in termini di crescita personale e conoscenza collettiva”.
Ci saranno il lessicografo Lorenzo Enriques e lo scrittore Ermanno Cavazzoni per rispondere al quesito se il vocabolario è una scienza esatta della lingua italiana; o la perfomer comica Lorenza Franzoni che mostrerà la sua collezione di ‘Oggetti Impossibili’, una carrellata irrinunciabile di cose inutili e sbagliate, ma che valeva la pena immaginare; o ancora il direttore della Cineteca, Gianluca Farinelli, che nell’intervento intitolato ‘Camera con svista’ illustrerà non tanto i ‘goofs’ alla Imdb o l’erroraccio di Peter Sellers in Hollywood Party – quando l’attore in costume d’epoca mostra involontariamente l’orologio al polso nuovo di pacca -, ma “l’errore che funziona dal punto di vista espressivo, come il montaggio cinematografico nato all’epoca dei Lumiere assolutamente per sbaglio”.
Venite, guardate, confessatevi ed errate, declama il sito dell’iniziativa: “Non sono una credente, ma una credulona”, ironizza Sedda, “l’etimologia di ‘errare’ è andare vagando, muoversi, viaggiare, andare qua e là senza una direzione certa. Monica Dematté si presenterà in un incontro intitolato Errare in Cina. Ed è proprio il caso di dirlo: vagando per questo immenso paese senza una meta precisa ha scoperto e messo in contatto decine di artisti cinesi sconosciuti e ora affermatisi nel panorama internazionale”.
E se “Errare divinum” est e “Chi è senza errore scagli la prima pietra”, la prima edizione dell’Error Day prende corpo attorno ad una certezza non a prova di errore: “L’errore che odio più di tutti è l’omissione – conclude l’organizzatrice – E’ quanto di più lercio possa esistere, altro che esperienza per la collettività”. Gli incontri del 28 febbraio (‘Errori in Accademia – sbagliare per eccellenza) si svolgono all’Accademia di Belle Arti dalle 15 in avanti, quelli dell’1 marzo (Il re è fuso – la festa delle parole sbagliate) alla biblioteca Renzi dalla Cineteca di Bologna ad ingresso gratuito; mentre domenica 2 marzo per Errare a Bologna – visita guidata a gaffe ed errori monumentali.