In Italia ci sono oltre 3mila precari senza lavoro, che in precedenza erano occupati nel comparto della giustizia. Oggi hanno protestato davanti ai tribunali italiani. Il miraggio che un lavoro socialmente utile potesse diventare la carriera di un domani è naufragato nel novembre del 2013, quando sono scaduti gli ultimi contratti e finiti i soldi. Ma nell’ultima Legge di stabilità sono stati stanziati ben 15 milioni di euro per la riassunzione, almeno per 4 mesi l’anno, di chi aveva prestato servizio come precario in passato. I diretti interessati, però, attendono ancora che il Ministero deliberi di conseguenza. Ma quello dei precari sembra essere solo la punta di un iceberg della ben più complessa emergenza lavorativa all’interno del mondo della Giustizia. Lo evidenzia Felicia Russo, delegata regionale lombarda per la Funzione pubblica di Cgil. “Nei tribunali – dice – ci sono lavoratori che da vent’anni non hanno nessun tipo di riconoscimento o scatto compensativo. Gli straordinari, poi, si pagano se ci sono i soldi, altrimenti si rimane a bocca asciutta” di Fabio Abati
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