Il trasferimento di Matteo Renzi da Palazzo Vecchio a Palazzo Chigi rischia si ripercuote sulla Giunta regionale toscana, rischiando di frantumarne i delicati equilibri. In vista della corsa alle elezioni regionali del 2015 il governatore Enrico Rossi ha avviato il riassetto di Giunta che ha portato alla vicepresidenza della Regione la renziana Stefania Saccardi, fino a pochi giorni fa vicesindaco di Firenze. La promozione di Saccardi non è piaciuta al Partito della Rifondazione Comunista – gruppo Fds-Verdi – che ha annunciato l’uscita dalla maggioranza. Le storiche tinte rosse della Giunta toscana, da mercoledì, potrebbero dunque apparire più sbiadite. Perché l’avvicendamento dell’ex vicesindaco fiorentino, insieme a quello del ricercatore di Bankitalia Emmanuele Bobbio, e della ricercatrice universitaria Sara Nocentini (con un passato di attivista no global e collaboratrice del Prc), comporta l’esclusione dalla Giunta di Salvatore Allocca, assessore al Sociale in quota Rifondazione. La rottura verrà ufficializzata mercoledì, quando quando il capogruppo Fds-Verdi Monica Sgherri (Prc) ha annunciato che non voterà a favore del un documento della maggioranza che appoggia le scelte di Rossi e il programma dell’ultimo anno di legislatura. 

“Il Consiglio regionale eletto nel 2010 – ha affermato il governatore Rossi – non corrisponde più alla geografia politica in Toscana. Il rinnovo della Giunta per il rush finale e una verifica in Consiglio sono un passaggio fondamentale”. Rossi ha spiegato di aver lavorato “perché Prc non uscisse dalla maggioranza e se lo farà – ha puntualizzato – è per una sua scelta”. Ma neppure l’ingresso in Giunta di Sara Nocentini è bastato a ricucire lo strappo. Nocentini, ha osservato Sgherri, “gode della mia stima e fiducia ma questo non può modificare un giudizio sulla Giunta che vede un rapporto di subalternità” e per questo “ci collochiamo all’opposizione”. Adesso il rischio di Rossi è di avere una maggioranza risicata in Consiglio.

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