Affidano a un video la loro difesa i quattro senatori del M5S a rischio espulsione per aver criticato il comportamento di Beppe Grillo nel suo faccia a faccia con Matteo Renzi alle consultazioni e per questo sottoposti a un giudizio di espulsione pronunciato dall’assemblea dei parlamentari dei Cinquestelle. Ora Lorenzo Battista, Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino si rivolgono direttamente alla stessa Rete che sta votando sul loro futuro con un filmato di 3 minuti in cui spiegano le loro motivazioni: ribadiscono di essere del M5S e assicurano che regole violate, per procedere con l’espulsione, non ce ne sono. “In questa vicenda – esordisce Orellana – ci sono delle verità e dei principi da affermare: la verità è che il Movimento nei gruppi territoriali non ci ha mai sfiduciati con un voto assembleare, nè nel caso mio a Pavia, nè nel caso di Palermo per i colleghi Bocchino e Campanella. “A Palermo – accusa invece Bocchino – la sfiducia è firmata da 12 attivisti, un comunicato falso scritto a nome del meetup”. Di fronte a queste verità – chiede Battista – per cosa si procede? Per un comunicato con delle nostre osservazioni?”. “E’ gente come noi il nemico?”, si chiede ancora Orellana secondo cui “è stato definito il nuovo Scilipoti semplicemente, perchè ho detto cose che tutti gli altri non hanno coraggio di dichiarare: ovvero che la comunicazione di Messora non funziona?”
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