Roma fa male. Lo sappiamo da tempo: il quadrilatero del potere ha il potere di risucchiare chiunque, anche coloro dotati di ragioni da vendere. Chi cammina in Transatlantico pensa davvero di avere in mano i destini del Paese e ha un pensiero fisso: quello di farsi rieleggere. E’ una deformazione della realtà. L’augurio era che i parlamentari del Movimento 5 stelle non cadessero nel tranello. Purtroppo, per una parte di loro, non è stato così. Giocano sul dissenso a fini personali, taluni spiegano che Grillo è un dittatore, altri gli giurano fedeltà, sempre e comunque. Nel frattempo si dimenticano la politica e il motivo per il quale sono stati eletti.

E’ accaduto che nei momenti di tranquillità interna, quando nessuno aveva idee di protagonismo assoluto, abbiano fatto l’opposizione come da una ventina di anni non si vedeva in questo Paese. Hanno smascherato i giochi delle lobby all’interno dei decreti, hanno avuto il coraggio di denunciare a viso aperto il presidente della Camera, provato a sfiduciare l’ex ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri. Hanno lavorato, alcuni di loro, in maniera egregia nelle commissioni.

Poi, tutto questo, passa in cavalleria e si fanno travolgere dallo tsunami delle espulsioni. Ripresentano sul tavolo il dissenso, oggi danno per certa una scissione che, a mio avviso, non ci sarà. E in tutto questo turpiloquio la politica resta in stand by. Per chi, come il sottoscritto, crede nella vostra forza di opposizione non è un bel segnale. Il segnale migliore arriva, come sempre, dai consigli regionali. Ultimo, in ordine di tempo, quello del Trentino Alto Adige, dove un consigliere a Cinque stelle, Paul Köllensperger, fa emergere una delle più grandi ruberie della storia della Regione: 90 milioni di euro da dividersi fra 130 ex consiglieri, alcuni in carica, per i vitalizi. La norma è passata, se la sono disegnata su misura quelli che stanno al governo, ma un consigliere da solo, aiutato dalla stampa locale, da quei giornalisti che Grillo definisce ‘morti che camminano’, ma che in alcune realtà evidentemente non lo sono (in particolare a L’Alto Adige), ha promesso battaglia. Fino alla Corte dei Conti, fino alla Corte costituzionale, fosse necessario.

Questa è la missione che avete. Quando a Roma vi scannate non producete un bel niente. Qualcuno dovrebbe decidere cosa fare da grande: se il Pd vi offre una futura candidatura accettatela, ma prima possibile. Quelli che resteranno, tanto o pochi che siano, avranno almeno la libertà di portare a termine il mandato per il quale sono stati eletti: smascherare i giochi di casta.

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