Il ministro del Lavoro, ex presidente della Lega delle Cooperative, esclude il conflitto di interesse perché "ho giurato sulla Costituzione". Boom di acquisti per la holding delle Coop e per UnipolSai, sospesi per eccesso di rialzo sulla scia delle raccomandazioni di Goldman Sachs
Sarà forse il nuovo incarico ai vertici del ministero del Lavoro per Giuliano Poletti, ex presidente della Lega delle Cooperative, a far ben sperare per il ritorno in scena della riforma Rc auto, settore in cui Unipol è leader di mercato. O forse le raccomandazioni degli esperti delle banche d’affari come Goldman Sachs. Fatto sta che a Piazza Affari il titolo della holding delle Coop e della sua compagnia assicurativa, UnipolSai, hanno letteralmente messo le ali ai piedi e sono stati entrambi sospesi per eccesso di rialzo.
Ed in effetti non capita tutti i giorni di avere un ministro come Poletti che, come accaduto nella trasmissione Ballarò del 25 febbraio, dichiara apertamente di essere “orgoglioso di rappresentare 12 milioni di soci, un milione e mezzo di occupati e 80mila imprese” rosse. Escludendo però il conflitto di interesse perché ha “giurato sulla Costituzione italiana e ne è responsabile al 100 per cento”. Sotto il vigile controllo del premier, Matteo Renzi, garante del neo ministro.
Così come è una rarità essere inclusi nella ristretta cerchia dei titoli più interessanti di Goldman Sachs che ha iniziato a seguire Unipol consigliando agli investitori di acquistare azioni in quantità (in gergo, convinction buy). E suggerendo inoltre di comprare (buy) anche UnipolSai perché “è una storia di ristrutturazione unica” che beneficerà di notevoli sinergie nel biennio 2014-2015. Del resto in Goldman Sachs è ben nota tutta la vicenda che ha portato alla fusione fra la Unipol delle coop e la ex Fondiaria dei Ligresti. La banca d’affari americana era infatti “consulente finanziario officiato da Fondiaria” come rivela l’attuario Fulvio Gismondi nell’interrogatorio del 16 aprile 2012 davanti al pm Luigi Orsi.
In particolare, nella dichiarazione resa al magistrato, Gismondi, già noto prima dell’affare del papello di Mediobanca, riferisce che l’allora direttore generale di Fonsai, Pierluigi Peluso, gli confida che Goldman “pare stia disattendendo le valutazioni che io stesso e altri consulenti di Fondiaria avevamo fatto di Unipol”. L’obiettivo, secondo quanto Peluso avrebbe riferito a Gismondi, è “riconoscere ad Unipol un concambio più favorevole rispetto agli accertamenti secondo i quali essa avrebbe patrimonio netto negativo”. Ma questa è ormai acqua passata alla luce delle nuove potenzialità di Unipol e di UnipolSai.