Ho già scritto che noi, 500 milioni di cittadini europei, siamo gli unici al mondo ad avere il diritto di eleggere non solo i nostri Parlamenti nazionali, ma anche un Parlamento sovranazionale, il Parlamento europeo. E ho anche già scritto che questa volta è diverso, perché il Parlamento che eleggeremo a maggio avrà un peso molto più importante che nel passato nella nomina del Presidente della Commissione europea e nelle decisioni fondamentali dei prossimi cinque anni.
Questi mesi sono – o dovrebbero essere – l’apogeo di un dibattito pubblico europeo sul futuro dell’Unione, in base al quale ognuno possa formarsi un’opinione e votare il partito che meglio la rappresenta. Peccato però che, secondo me, la qualità di questo dibattito è pessima per un preciso motivo: l’incapacità dei media nazionali di divulgare e dibattere le questioni europee.
Forse è utile ribadire che nessuno mi paga per scrivere in questo blog. Anzi, questa attività mi costa tempo libero (e infatti la frequenza dei miei post è quella che è) e inoltre sono legato a doveri di imparzialità e moderazione; nel campo dell’informazione on-line equivale più o meno a nuotare con una cintura di piombo, e pazienza. Anche se l’impatto di questo blog è infinitesimale, mi sembra utile e doveroso dire un po’ di quello che gli altri non dicono.
Ecco alcuni esempi, cominciando dalla finanza: ho letto sull’Espresso che Oxfam avrebbe lanciato una campagna per sostenere una tassa sulle transazioni finanziarie. L’articolo è ottimo per le PR di Oxfam, ma tralascia completamente il fatto che la tassa in questione nasce da una proposta della Commissione europea che sta per concretizzarsi (speriamo) per 11 dei 28 Paesi dell’Unione, tra cui l’Italia. L’Espresso menziona un incontro Merkel-Hollande, per il resto niente contesto. I lettore-elettore non può che dedurne che la tassa è merito di Oxfam, con l’aiuto di Germania e Francia. E buonanotte a uno dei recenti, difficili e insperati successi dell’Ue.
Altro esempio: se vi dico acqua pubblica a cosa pensate? Al M5S? Allo streaming dell’incontro Grillo-Renzi? Ebbene, la prima iniziativa dei cittadini UE “right2water” (www.right2water.eu) ha raccolto il numero di firme sufficienti in 25 Paesi dell’unione per essere ufficialmente accolta. Un’audizione ha avuto luogo al Parlamento europeo e adesso la Commissione dovrà decidere se presentare, o meno, una proposta legislativa entro tre mesi, giustificando la sua decisione. Democrazia diretta in salsa Ue. Lo sapevate? Io non l’ho letto in nessun giornale.
Non parliamo poi della disinformazione sulla “burocrazia”: tanto per dire, le cifre riportate dal buon Feltri su questo giornale sono fasulle, nel senso che Feltri ha riportato lo stipendio più alto possibile dicendo che ci si arriva “dopo quattro anni”, mentre ci arrivano solo un manipolo di direttori generali alla soglia della pensione; la quasi totalità che non diventa (top) manager si ferma quattro gradi di carriera più sotto, e stiamo parlando del gruppo più qualificato. L’esercito di agenti contrattuali viaggia ben al di sotto delle cifre riportate da Feltri. Insomma, se si usasse lo stesso metro per la Fiat si potrebbe dire che un impiegato ad inizio carriera guadagna x, ma dopo quattro anni di lavoro può guadagnare quanto Marchionne… ci credereste? In realtà gli stipendi sono congelati dal 2011, sono stati tagliati dal primo gennaio 2014 e rimarranno fermi almeno fino al 2015, anche se quelli nazionali continuano a salire. In compenso l’orario di lavoro è aumentato, è stata introdotta una nuova tassa e l’età della pensione è stata portata a 67 anni, tanto per dire. Lo sapevate? Avete letto qualcosa a proposito? Ne dubito…
La stampa soffre poi, si sa, di sindrome da deficit dell’attenzione. Si è parlato tanto di immigrazione e di Lampedusa, della necessità di farne un problema europeo con la solidarietà di tutti. Ebbene, dal 2 dicembre scorso c’è un sistema europeo di sorveglianza delle frontiere in azione, Eurosur. Partecipano 18 Paesi e costerà 244 milioni di euro fino al 2020. È quello che ci si aspettava? O no? È poco, è molto? Chissà, l’informazione e quindi il dibattito latitano, anche se ovviamente il comunicato stampa era stato fatto.
Ultimo esempio, tornando alla finanza: sempre lo scorso dicembre, la Commissione ha multato alcune banche per aver partecipato a cartelli nell’industria dei derivati. Si tratta di Deutsche Bank, Société Générale, JPMorgan, Citigroup, UBS, RBS, RP Martin, per un totale di 1,71 miliardi di euro. Non mi sembrano noccioline, ma non ne ho sentito parlare granché. Voi?
Mi fermo qui. Il punto è che, a maggio, centinaia di milioni di elettori voteranno (o non voteranno) senza avere a mio avviso un’informazione di base sufficiente per orientare la loro scelta. E trovo sia un peccato per un esperimento democratico unico al mondo.
Non mi rivolgo tanto a quelli che, dopo aver letto i miei post, commentano ancora che il Parlamento Ue non ha nessun potere. Essi amano credere quello che è stato loro detto mille volte, e va bene così, in democrazia si deve rispettare anche l’opinione basata su presupposti sbagliati. Mi rivolgo agli altri, quelli che hanno voglia di sapere e di votare a ragion veduta, siano essi “europeisti” o “euroscettici”.
Il mio messaggio è semplice: c’è un consenso per cambiare il modo di funzionare dell’Ue. Voi contribuirete, con il voto, a decidere come. Né la stampa né la televisione purtroppo vi informeranno correttamente e completamente. Allora informatevi alla fonte: uno dei pregi dell’Ue, già adesso, è quello della trasparenza. Un buon punto di inizio è, secondo me, questo. Oppure c’è il portale.
Disclaimer: come riportato nella bio, il contenuto di questo e degli altri articoli del mio blog è frutto di opinioni personali e non impegna in alcun modo la Commissione europea.