Sale la tensione sulle poltrone pubbliche in scadenza a primavera che saranno al vaglio del nuovo governo: sono almeno 350 i manager che dovranno essere nominati dal premier Matteo Renzi. E per molti di quelli che dovessero mancare il rinnovo è già pronta una ricca liquidazione. Come ricorda il settimanale l’Espresso, Paolo Scaroni (Eni), Fulvio Conti (Enel) e Flavio Cattaneo (Terna), se non venissero riconfermati, incasserebbero buonuscite milionarie per un totale che supera i 15 milioni.
In particolare, come riportano le relazioni sulla remunerazione dei manager che le società quotate hanno l’obbligo di pubblicare ogni anno, nelle tasche di Scaroni finiranno 8,3 milioni di euro, a Conti 6,4 e a Cattaneo 2,4. Nel caso dei numeri uno di Eni ed Enel una parte di queste buonuscite è variabile e dipenderà dai risultati del 2013. Queste cifre da capogiro si spiegano perché, oltre all’incarico di amministratore delegato, i tre manager ricoprono anche quello di direttore generale della società.
Ma ci sono anche clausole curiose, come l’impegno di Conti a rinunciare a una parte del suo paracadute d’oro – l’indennità di non concorrenza – nel caso in cui il governo gli offrisse “un incarico equivalente o di maggior significatività professionale”. Nell’ultimo anno di cui sono disponibili i dati, il 2012, Scaroni ha avuto una remunerazione di 6,3 milioni, Conti di 4 milioni e Cattaneo di 2,3 milioni.