Nel mondo della politica italiana accade a volte che vinca chi ha preso meno voti. E così Giovanni Lunardon, 41 anni, savonese, archeologo, cuperliano, è il nuovo segretario ligure del Pd. L’ha spuntata sul quasi coetaneo Alessio Cavarra, sindaco di Sarzana, renziano, sostenuto dal governatore Claudio Burlando. Cavarra aveva ottenuto 9.526 voti, contro gli 8.801 di Lunardon, che si sono tramutati rispettivamente in 109 e 119 delegati. Bizzarrie dello Statuto. I 119 delegati non sarebbero bastati a Lunardon se i 22 civatiani eletti, guidati da Stefano Gaggero, 26 anni, non avessero accolto l’invito ad astenersi di Pippo Civati. Permettendo così a Lunardon di raccogliere, oltre ai propri, anche i voti di quattro franchi tiratori fuoriusciti dal gruppo Cavarra. E quindi di aggiudicarsi la contesa, seppure con i voti di appena 123 dei 250 delegati. Partito spaccato a metà, dunque. I civatiani incassano la presidenza del partito per Daniela Minetti, 52 anni, dipendente Arpal. Hanno votato appena ventimila militanti, un dato che segnala la disaffezione della base del partito.
Lunardon archivia la vittoria nel segno della discontinuità dal governatore Claudio Burlando, che ha dominato la scena ligure per due lustri. Burlando respinge l’idea della sconfitta e commenta con ilfattoquotidiano.it: “Tornassi indietro appoggerei ancora Cavarra, un giovane che avrebbe rappresentato quel passaggio generazionale e politico che viene invocato. La sfida tra lui e Lunardon ha replicato quella tra Renzi e Bersani per la segreteria nazionale”. Tradotto, l’apparato del partito si è difeso e ha respinto l’attacco. “Con il 44% dei voti Lunardon dovrà puntare su una segreteria condivisa”, ragiona Burlando. Il governatore nega il proprio ruolo di king maker. Eppure contava proprio su Cavarra per spianare la strada aRaffaella Paita verso la poltrona di presidente della Regione, nel 2015. Assessore regionale alle infrastrutture, Paita, spezzina, fino allo showdown interno era l’astro nascente del partito ligure.
La sconfitta di Cavarra è una pessima notizia anche per lei. Burlando obietta: “Mi si accusa di calare le candidature dall’alto, ma non è vero. Per quanto mi riguarda chi vuole candidarsi può candidarsi. Mi rimetto al risultato delle future primarie. Tutti si devono misurare con il nostro elettorato che ovviamente sarà più ampio dei ventimila che hanno votato per il segretario”. Il governatore uscente ribadisce che non cercherà il terzo mandato: “Finisco tra un anno. Cosa farò? Potrei anche uscire dalla politica. So che non farò l’europarlamentare e non accetterò incarichi sul territorio”. Nel primo esecutivo Prodi, Burlando fece il ministro dei Trasporti e verosimilmente punta a tornare a Roma. Renzi però lo ha spiazzato, bruciando i tempi.Montaldo e Rossetti, entrambi assessori in Regione, sono i nomi freschi per la successione. Ma i giochi restano aperti. I colonnelli renziani dell’area Dem che hanno sostenuto Lunardon (Guerello, Vattuone, Martini e il neoministro Roberta Pinotti) faranno pesare il loro giudizio al momento di giocare.
Impegni pesanti attendono Lunardon, anzitutto la formazione della segreteria e della direzione del partito. Il neosegretario offre a Cavarra e Gaggero una “compartecipazione”, purché rispettino i principi di rinnovamento del personale politico e accettino la sua autonomia decisionale. Insomma, vuole avere l’ultima parola. A maggio sono in agenda le elezioni Europee e le amministrative in comuni importanti (Sanremo e Ventimiglia). Nel 2015 , le Regionali. “La nuova legge elettorale dovrà cancellare il listino dei nominati – annuncia Lunardon a ilfattoquotidiano.it – altra novità, cruciale per noi: la parità di genere. La riduzione dei consiglieri regionali, da 40 a 30, e il taglio delle indennità a livello di quella dei sindaci delle città capoluogo (per Genova, 7.500 euro lordi, 4.000 euro netti, ndr)”. E avverte: “Non potremo trascurare ciò che accade a Roma”. Se Renzi governa con Alfano perché non può accadere lo stesso in Liguria? Burlando nel corso dei suoi due mandati aveva allargato l’allenza da Sel all’Udc. Ma il segretario ligure dell’Udc, Rosario Monteleone, è coinvolto nell’inchiesta per le spese pazze e si è dimesso da presidente del consiglio regionale.
Politica
Pd Liguria, partito spaccato a metà dopo la vittoria del cuperliano Lunardon
Il neo segretario regionale vittorioso con soli 123 delegati su 250. Determinante l'astensione dei 22 civatiani. Ora governerà un partito perfettamente diviso in due. Il suo sfidante, il renziano Cavarra, sostenuto da Burlando, aveva preso più preferenze. E ora si apre la partita pericolosa delle candidature in Regione
Nel mondo della politica italiana accade a volte che vinca chi ha preso meno voti. E così Giovanni Lunardon, 41 anni, savonese, archeologo, cuperliano, è il nuovo segretario ligure del Pd. L’ha spuntata sul quasi coetaneo Alessio Cavarra, sindaco di Sarzana, renziano, sostenuto dal governatore Claudio Burlando. Cavarra aveva ottenuto 9.526 voti, contro gli 8.801 di Lunardon, che si sono tramutati rispettivamente in 109 e 119 delegati. Bizzarrie dello Statuto. I 119 delegati non sarebbero bastati a Lunardon se i 22 civatiani eletti, guidati da Stefano Gaggero, 26 anni, non avessero accolto l’invito ad astenersi di Pippo Civati. Permettendo così a Lunardon di raccogliere, oltre ai propri, anche i voti di quattro franchi tiratori fuoriusciti dal gruppo Cavarra. E quindi di aggiudicarsi la contesa, seppure con i voti di appena 123 dei 250 delegati. Partito spaccato a metà, dunque. I civatiani incassano la presidenza del partito per Daniela Minetti, 52 anni, dipendente Arpal. Hanno votato appena ventimila militanti, un dato che segnala la disaffezione della base del partito.
Lunardon archivia la vittoria nel segno della discontinuità dal governatore Claudio Burlando, che ha dominato la scena ligure per due lustri. Burlando respinge l’idea della sconfitta e commenta con ilfattoquotidiano.it: “Tornassi indietro appoggerei ancora Cavarra, un giovane che avrebbe rappresentato quel passaggio generazionale e politico che viene invocato. La sfida tra lui e Lunardon ha replicato quella tra Renzi e Bersani per la segreteria nazionale”. Tradotto, l’apparato del partito si è difeso e ha respinto l’attacco. “Con il 44% dei voti Lunardon dovrà puntare su una segreteria condivisa”, ragiona Burlando. Il governatore nega il proprio ruolo di king maker. Eppure contava proprio su Cavarra per spianare la strada aRaffaella Paita verso la poltrona di presidente della Regione, nel 2015. Assessore regionale alle infrastrutture, Paita, spezzina, fino allo showdown interno era l’astro nascente del partito ligure.
La sconfitta di Cavarra è una pessima notizia anche per lei. Burlando obietta: “Mi si accusa di calare le candidature dall’alto, ma non è vero. Per quanto mi riguarda chi vuole candidarsi può candidarsi. Mi rimetto al risultato delle future primarie. Tutti si devono misurare con il nostro elettorato che ovviamente sarà più ampio dei ventimila che hanno votato per il segretario”. Il governatore uscente ribadisce che non cercherà il terzo mandato: “Finisco tra un anno. Cosa farò? Potrei anche uscire dalla politica. So che non farò l’europarlamentare e non accetterò incarichi sul territorio”. Nel primo esecutivo Prodi, Burlando fece il ministro dei Trasporti e verosimilmente punta a tornare a Roma. Renzi però lo ha spiazzato, bruciando i tempi.Montaldo e Rossetti, entrambi assessori in Regione, sono i nomi freschi per la successione. Ma i giochi restano aperti. I colonnelli renziani dell’area Dem che hanno sostenuto Lunardon (Guerello, Vattuone, Martini e il neoministro Roberta Pinotti) faranno pesare il loro giudizio al momento di giocare.
Impegni pesanti attendono Lunardon, anzitutto la formazione della segreteria e della direzione del partito. Il neosegretario offre a Cavarra e Gaggero una “compartecipazione”, purché rispettino i principi di rinnovamento del personale politico e accettino la sua autonomia decisionale. Insomma, vuole avere l’ultima parola. A maggio sono in agenda le elezioni Europee e le amministrative in comuni importanti (Sanremo e Ventimiglia). Nel 2015 , le Regionali. “La nuova legge elettorale dovrà cancellare il listino dei nominati – annuncia Lunardon a ilfattoquotidiano.it – altra novità, cruciale per noi: la parità di genere. La riduzione dei consiglieri regionali, da 40 a 30, e il taglio delle indennità a livello di quella dei sindaci delle città capoluogo (per Genova, 7.500 euro lordi, 4.000 euro netti, ndr)”. E avverte: “Non potremo trascurare ciò che accade a Roma”. Se Renzi governa con Alfano perché non può accadere lo stesso in Liguria? Burlando nel corso dei suoi due mandati aveva allargato l’allenza da Sel all’Udc. Ma il segretario ligure dell’Udc, Rosario Monteleone, è coinvolto nell’inchiesta per le spese pazze e si è dimesso da presidente del consiglio regionale.
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Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Il Segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato alla Cbs che ci sarà un aumento dei casi di detenzione simili a quello del manifestante filo-palestinese Mahmoud Khalil. "Ogni giorno, ormai - ha aggiunto - approviamo revoche di visti e anche di Green Card".
"Devi fare certe dichiarazioni", ha spiegato a proposito dei non cittadini che arrivano negli Stati Uniti. "Se ci dici, quando fai domanda per un visto, che stai arrivando negli Stati Uniti per partecipare a eventi pro-Hamas che vanno contro gli interessi della politica estera... Se ci avessi detto che lo avresti fatto, non ti avremmo mai dato il visto".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - Hezbollah ha condannato in una dichiarazione gli attacchi americani contro obiettivi Houthi nello Yemen. "Affermiamo la nostra piena solidarietà nei confronti del coraggioso Yemen e chiediamo a tutti i popoli liberi del mondo e a tutte le forze di resistenza nella nostra regione e nel mondo di unirsi per contrastare il progetto sionista americano contro i popoli della nostra nazione", ha scritto in una nota il Partito di Dio.
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi americani in Yemen sono "un avvertimento per gli Houthi e per tutti i terroristi". Lo ha detto a Fox News il vice inviato degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Morgan Ortagus, sottolineando che "questa non è l'amministrazione Biden. Se colpisci gli Stati Uniti, il presidente Trump risponderà. Il presidente Trump sta ripristinando la leadership e la deterrenza americana in Medio Oriente".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Steve Witkoff, ha definito "inaccettabili" le ultime richieste di Hamas in merito al cessate il fuoco a Gaza. Riferendosi alla conferenza del Cairo di inizio mese, l'inviato statunitense per il Medio Oriente ha detto alla Cnn di aver "trascorso quasi sette ore e mezza al summit arabo, dove abbiamo avuto conversazioni davvero positive, che descriverei come un punto di svolta, se non fosse stato per la risposta di Hamas".
Hamas avrebbe insistito affinché i negoziati per un cessate il fuoco permanente iniziassero lo stesso giorno del prossimo rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi. Secondo Al Jazeera, Hamas ha anche chiesto che, una volta approvato l'accordo, i valichi di frontiera verso Gaza venissero aperti, consentendo l'ingresso degli aiuti umanitari prima del rilascio di Edan Alexander e dei corpi di quattro ostaggi. Inoltre, il gruppo ha chiesto la rimozione dei posti di blocco lungo il corridoio di Netzarim e l'ingresso senza restrizioni per i residenti di Gaza che tornano dall'estero attraverso il valico di Rafah.
"Abbiamo trascorso parecchio tempo a parlare di una proposta di ponte che avrebbe visto il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui Edan Alexander, e anche, tra l'altro, il rilascio di un numero considerevole di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane", ha detto Witkoff. "Pensavo che la proposta fosse convincente: gli israeliani ne erano stati informati e avvisati in anticipo". "C'è un'opportunità per Hamas, ma si sta esaurendo rapidamente", ha continuato Witkoff. " Con quello che è successo ieri con gli Houthi, ciò che è successo con il nostro ordine di attacco, incoraggerei Hamas a diventare molto più ragionevole di quanto non sia stato finora".
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha scoperto un nascondiglio di armi nel campo profughi di Nur Shams, fuori Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che sono state rinvenute diverse borse contenenti armi, una delle quali conteneva anche un giubbotto con la scritta 'Unrwa'. Le armi confiscate sono state consegnate alle forze di sicurezza per ulteriori indagini.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.