Un terzo degli appartamenti affittati agli studenti fuori sede dell’Università di Bologna risulta irregolare. Questo l’esito del progetto “Affitti in nero… convenienza zero”, fatto partire cinque anni fa dalla Guardia di Finanza di Bologna in collaborazione con l’Alma Mater e ora rilanciato con una nuova e più ricca versione, “Affitti in nero…convenienza 0.2”, che riparte alla ricerca di evasori fiscali in campo immobiliare in collaborazione anche con Comune di Bologna, Agenzia delle Entrate ed ER.GO (l’Agenzia Regionale per il diritto allo studio dell’Emilia Romagna). E nelle indagini del primo quinquennio, a Bologna è stato scoperto un gruppo famigliare possessore di 117 immobili a cui è stata contestata la sottrazione di base imponibile ai fini delle imposte dirette per oltre 3,2 milioni di euro.
Dal 2007 al 2013 sono stati 472 i controlli eseguiti dalle Fiamme Gialle su abitazioni affittate ai fuori sede: 146 di questi, ovvero il 31%, hanno riscontrato irregolarità con una sottrazione al fisco di 5 milioni e 300 mila euro di base imponibile e un’imposta di registro evasa di quasi 121000 euro. L’operazione quinquennale ha permesso di verificare in tutto 835 controlli, di cui 374 (44,8%) hanno riportato gravi irregolarità per una base imponibile sottratta al fisco di 15 milioni e mezzo di euro e 169 mila euro d’imposta evasa. Da oggi, però, la lotta all’evasione s’intensifica adottando una strategia maggiormente raffinata, ottenuta coinvolgendo più soggetti istituzionali e costruendo banche dati da incrociare per verificare le possibili irregolarità. Oltre a Comune, Università. ER.GO., Agenzia delle Entrate, e alle informazioni patrimoniali e finanziarie in loro possesso riguardanti gli studenti universitari, verranno utilizzati anche i dati forniti dal catasto, dai fornitori di servizi energetici, dalle Asl e dall’anagrafe tributaria. L’attività di indagine prevede sia controlli che strumenti di informazione e prevenzione. Per questo è stato messo a disposizione un vademecum – “Studia e vivi Bologna” – utile per orientarsi su come affittare casa e per conoscere dove si trovano e come accedere agli alloggi che ER.GO e l’Università di Bologna mettono a disposizione.
Sempre in chiave di prevenzione è attiva una mail, helpaffitti.bologna@gdf.it , per chiedere informazioni e segnalare irregolarità direttamente alla Guardia di Finanza. “Non è uno strumento di delazione”, spiega Virginio Pomponi, comandante generale delle Fiamme Gialle di Bologna, “le segnalazioni vanno poi approfondite con la convocazione di persona di chi scrive, corredate di documentazioni precise”. “Gli inquilini che abitano appartamenti in nero, ad esempio – continua Pomponi – possono munirsi di copia del contratto non registrato o di una eventuale scrittura privata, della documentazione di pagamento di luce, acqua, gas, telefono o spese condominiali, per poi consegnarli alla caserma della Finanza più vicina”. Dopo le opportune verifiche delle irregolarità l’inquilino potrà recarsi all’Ufficio Territoriale dell’Agenzia delle Entrate per regolarizzare il contratto non registrato acquisendo il diritto ad ottenere un contratto di 4 anni, rinnovabile per altri 4, ad un canone di locazione notevolmente inferiore rispetto a quello inizialmente praticato. L’omessa registrazione del contratto e il canone non dichiarato, o dichiarato in misura minore, porta a sanzioni nel primo caso da 120% al 240% dell’imposta di registro dovuta, nel secondo caso da 240% al 480% dell’imposta sui redditi.
Le Fiamme Gialle suggeriscono inoltre la convenienza che si è venuta a creare per proprietario e studente fuori sede con le nuove norme del 2011 grazie all’applicazione della cedolare secca e del canone concordato. Come Er.GO.”, spiega infine il direttore generale dell’azienda regionale, Patrizia Mondin, “continuiamo anche i controlli sulle borse di studio. A Bologna su circa 3000 controlli (7000 da Parma a Rimini) le irregolarità nelle dichiarazioni sono imputabili al 14% degli studenti che hanno ottenuto borse di studio. A 65 di loro, il 3%, il contributo è stato cancellato”.