I consumatori erano abbonati a loro insaputa a un costo di 12 euro mensili a un sito dal nome "Acquisti e risparmi", grazie alla promessa di buoni sconto per gli acquisti fatti sulle piattaforme internet di alcune importanti aziende che vendono online
Abbonati a loro insaputa a un sito dal nome ‘Acquisti e Risparmi‘ a un costo di 12 euro mensili, grazie alla promessa di buoni sconto per gli acquisti fatti sulle piattaforme internet di alcune importanti aziende che vendono on line: è la pratica commerciale denunciata da moltissimi consumatori che è stata sanzionata dall’Antitrust con multe complessive per quasi 1,7 milioni di euro. Lo fa sapere l’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Il meccanismo, giudicato scorretto dall’Autorità, ruota intorno al gruppo Webloyalty che offre ai consumatori, in modo non trasparente, un servizio denominato ‘Acquisti e Risparmi’, a fronte del pagamento di 12 euro mensili automaticamente prelevati dalla carta di credito. L’iscrizione avviene attraverso le piattaforme web di partner commerciali individuati dall’Autorità nel corso del procedimento grazie alla collaborazione del gruppo antitrust del nucleo speciale tutela mercati della guardia di finanza: si tratta di Ryanair, Alitalia, Airone, eBay, Ticket One ed eDreams che ricevono corrispettivi da parte di Webloyalty a fronte di ogni pagina visitata e (con l’eccezione di eBay) di ogni abbonamento sottoscritto.
Al consumatore, una volta terminata la fase di acquisto di un bene o di un servizio offerto dalle aziende coinvolte nella pratica, appare un messaggio, non riconoscibile come offerta promozionale, che invita a ricevere un buono sconto (tra i 10 e i 20 euro, a seconda delle aziende) per il prossimo acquisto. Inseriti i propri dati, compresi quelli della carta di credito, il consumatore si iscrive, inconsapevolmente, al servizio offerto da Webloyalty e autorizza il prelievo mensile di 12 euro dal proprio conto, per l’abbonamento a un servizio che si sostanzia in un ‘cash back’ (prima il pagamento poi lo sconto sotto forma di rimborso).
In sostanza i consumatori vengono agganciati sul sito Internet dell’azienda presso la quale hanno acquistato un bene o un servizio attraverso una ‘finestra’ che promette un bonus per un successivo acquisto. Il carattere, la grafica e/o colore della dicitura sono identici (a eccezione di Ebay) a quelli del sito sul quale si è appena conclusa la transazione: in sostanza la ‘finestra’ non è riconoscibile come banner pubblicitario di un’azienda diversa e il consumatore è indotto a proseguire attratto dalla possibilità di ottenere il buono sconto. Nessuna informazione viene data sul costo del servizio (il cui contenuto non è in alcun modo spiegato) e anche procedendo nella navigazione le informazioni date sulle possibilità di risparmio collegate all’abbonamento sono trascurabili e omettono di illustrare le limitazioni previste.
A riprova della scarsa appetibilità reale del servizio, dai dati acquisiti nel corso dell’istruttoria risulta che, nell’arco di poco più di un anno, oltre il 62% di coloro che avevano inizialmente aderito al programma ha richiesto la disattivazione del servizio la cui iscrizione era avvenuta in modo del tutto inconsapevole. Di seguito le singole sanzioni, che tengono conto del numero elevatissimo di consumatori agganciati, ma anche della situazione economica delle singole imprese, delle attenuanti, delle aggravanti e, per eBay, della minore gravità della pratica: 1) Webloyalty International Sàrl e Webloyalty International S.r.l: 800mila euro in solido; 2) Ryanair Ltd.: 420mila euro; 3) Alitalia: 145mila euro; 4) Airone: 25mila euro; 5) Vacaciones eDreams, S.L.: 220mila euro; 6) eBay (UK) Ltd: 20mila euro; 7) TicketOne S.p.A.: 50mila euro.