Bollette della luce incomprensibili, composte da pagine su pagine per nulla trasparenti e diciture poco chiare. A pensarla così è addirittura la moglie dell’amministratore delegato dell’Enel, la più grande azienda elettrica italiana. “La signora Conti – ha, infatti, riferito Fulvio Conti, parlando in un’audizione davanti alla Commissione Attività produttive della Camera lo scorso 20 febbraio – si lamenta spesso con me a causa della complessità della bolletta”. E al marito non è restato che darle pubblicamente ragione, dicendosi d’accordo sulla complessità della lettura del conto, soprattutto facendo riferimento alle fatture dei clienti del mercato tutelato.

Del resto quello che accade alla famiglia Conti è comune a quasi tutti gli italiani che, all’arrivo della fattura a casa, cercano anche di impegnarsi nella lettura della bolletta, ma con scarsi risultati. Difficile in effetti districarsi tra “oneri generali” con le voci A3, A4, A5 e A2 che si riferiscono alla promozione delle energie da fonti rinnovabili, al mantenimento dei regimi speciali tariffari, ai contributi per ricerca e sviluppo e al contributo per lo smantellamento delle centrali nucleari, “imposte”, “servizi di rete” e “servizi di vendita”, vale a dire le quattro voci di spesa che compongono la bolletta dell’energia in maggior tutela. Tanto che – secondo un’indagine di Facile.it – solo il 2% degli intervistati “capisce cosa legge”, 7 clienti su 100 sono rassegnati in partenza, pagandola e basta, mentre la restante fetta dei consumatori dà un’occhiata veloce all’importo solo quando è insolitamente salato.

Eppure, come può accadere che proprio l’ad di Enel confermi che la bolletta è un vero rompicapo? La risposta, come al solito, si trova nei dettagli. Il mercato dell’energia in Italia da oltre 10 anni è stato liberalizzato con i consumatori che possono scegliere se restare nel tutelato o affidarsi a quello libero. Detto che le famiglie e le imprese che hanno scelto di affidarsi alla concorrenza pagano bollette della luce più salate rispetto a chi è restato sul tutelato (questa la conclusione di un’indagine conoscitiva avviata dall’Autorità per l’Energia e pubblicata la scorsa estate), è anche meglio ricordare che è in capo alla stessa Authority fare in modo che la bolletta del mercato tutelato sia ben spiegata e di facile comprensione. In particolare, è in vigore dal 1° gennaio 2011 l’obbligo della semplificazione delle bollette per permettere una lettura più chiara delle utenze e soprattutto delle clausole contrattuali.

“Essendo regolamentato in ogni virgola – spiega a ilfattoquotidiano.it Mauro Zanini, vicepresidente di Federconsumatori – è però ovviamente di difficile comprensione, senza sottovalutare che nei conteggi vengono riportate anche le suddivisioni delle fasce orarie (F1, F2 e F3) per la diversa applicazione delle tariffe bio-orarie”.

E nell’audizione alla Camera, l’ad di Enel Conti non ha di certo omesso questo aspetto, rilevando “come sulle tariffe del mercato vincolato e sull’imposizione di oneri di ogni genere scaricati proprio in bolletta, le aziende sono solo dei passacarte, perché c’è qualcuno che decide ed Enel non può alterare questo concetto”. Riepilogando: chi decide è il Garante ed Enel – ha rimarcato Conti – “può farsi comunque interprete di questa esigenza”.

Tanto che il numero uno della seconda azienda in Europa tra quelle fornitrici di energia sta anche studiando “con un noto semiologo” una fattura più semplice per i suoi clienti del mercato libero, sottolineando che “in Paesi come Colombia e Perù le bollette sono molto chiare, fatte di una sola pagina. “E perché noi – si è anche chiesto Conti – ci dobbiamo complicare la vita?”.

Del resto già nel 1998 il linguista Tullio De Mauro per conto dell’Enel studiò e rielaborò le clausole dei contratti di fornitura per rendere più fruibile il linguaggio. Una restyling della bolletta che Enel definì come “amichevole, personalizzata è non più scritta in burocratese”.

Ma siamo proprio sicuri che tutta questa trasparenza migliorerà la vita di quanti hanno scelto di entrare nel mercato libero a discapito della difficile e dettagliata lettura delle bollette previste dal mercato tutelato? Il vicepresidente di Federconsumatori, Zanini, non ne è convinto: “Già ora il 45% dei reclami scritti all’Authority (cioè oltre 478.000 casi) riguarda i problemi di fatturazione che si riscontrano nelle società che si sono aperte alla concorrenza. I clienti lamentano pratiche commerciali scorrette legate alla vendita dei contratti con i porta a porta o con il telemarketing”. La storia è chiara. Si offrono, quindi, prodotti che solo per pochi mesi garantiscono una bolletta bassa. Poi, terminata la promozione, arriva la stangata. Peccato, però, che le bollette siano poco dettagliate e non si capisca niente.

“Che si diano troppe informazioni come nel mercato tutelato o che si cerchi di far passare un messaggio di trasparenza per quello libero (che poi non lo è), la bolletta – chiosa Zanini – dovrebbe altresì inserire la possibilità di comparazione, l’unica arma che ha il cliente per risparmiare con una scelta consapevole”.

In tema di risparmio, meglio ricordare che nelle maglie del decreto Destinazione Italia è stato previsto un taglio di 850 milioni delle bollette elettriche. Decisione che, tuttavia, andrà soprattutto a vantaggio delle imprese visto che allunga di sette anni, su base volontaria, il periodo di godimento degli incentivi da parte dei produttori di energia rinnovabile.

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