A 5 anni dalla sua fondazione e a un anno dal flop Scelta Civica, Italia Futura si decide a fare il grande passo dalla teoria alla pratica nella politica, ma Luca Cordero di Montezemolo non ci sarà. L’ormai eterno candidato in pectore ha infatti lasciato la presidenza dell’associazione proprio mentre salgono le sue quotazioni per un ruolo operativo in Alitalia, che sarebbe agevolato dai suoi stretti rapporti con gli Emirati Arabi in trattativa per rilevare la compagnia via Etihad. Trattativa che del resto nei giorni scorsi l’ha già visto “ambasciatore” tra il governo Renzi e i potenziali compratori. L’annuncio è arrivato in un comunicato dell’associazione in cui, contestualmente, viene resa nota la successione al numero uno della Ferrari nonché vicepresidente di Unicredit. Si tratta di Carlo Pontecorvo, Presidente del gruppo Ferrarelle che “cambia rotta” al think thank immaginandolo come possibile forza politica.
“Ho accettato con entusiasmo la proposta unanime del Consiglio Direttivo di sostituire Luca Cordero di Montezemolo alla presidenza di Italia Futura. Con oggi comincia una fase nuova che ci vedrà protagonisti nell’immediato”, sono state le parole di Pontecorvo, armatore e Presidente del gruppo Ferrarelle. “Per me questa avvincente esperienza è finita e passo volentieri il testimone a Carlo Pontecorvo, che raccoglierà l’eredità riformista e liberale del nostro think tank, mettendola a disposizione di quanti vogliono sostenere attivamente un cambiamento impegnandosi a tirar fuori l’Italia da una crisi politica, economica, culturale senza precedenti”, ha spiegato Montezemolo salutando e ringraziando il nuovo presidente. “La scelta di lasciare spazio a giovani e a nuove energie sotto la presidenza di un imprenditore della qualità di Carlo Pontecorvo, è una scelta che compio con orgoglio per quanto fino ad ora Italia Futura ha espresso”, ha aggiunto.
Si tratta, si legge nella nota, di “una vera ripartenza inglobando forze nuove. Un impegno a largo raggio che mette al centro la concretezza delle soluzioni da proporre, contro i facili slogan”. E, a scanso di equivoci, Pontecorvo sottolinea come “Italia futura cambia rotta. Non solo: cambia anche il pubblico di riferimento, pensando ad un possibile futuro elettorato“. L’associazione “rivede la lista delle priorità e guarda al sociale, all’associazionismo, ai territori ignorati in questi anni dai partiti, anche quelli che vanno sbandierando parole d’ordine di giustizia sociale”, aggiunge. “Gli eventi di questo ultimo anno – prosegue – ci raccontano un Paese immobile, inchiodato, piegato anche dalla crisi ma soprattutto dall’assenza di scelte forti e di cambiamenti radicali di prospettiva. Abbiamo votato esattamente un anno fa e siamo al punto di prima. C’è una sfida da raccogliere, c’è una visione dell’Italia da proporre. È finito il tempo dei pensatoi, la politica attiva è l’unica via per vere riforme”.
Italia Futura assume ora – si legge ancora – quella responsabilità che un anno fa ha creduto di poter appaltare ad altri. “La nostra associazione – ricorda in conclusione Pontecorvo – sposò la proposta di Mario Monti contribuendo alla nascita di Scelta Civica. Avevamo visto nell’operato dell’allora Presidente del Consiglio un buon esempio per uscire dalla crisi e rilanciare il Paese. Purtroppo il suo impegno non è bastato, né è stata sufficiente la scossa data all’economia. La nuova Italia Futura dovrà aggregare e sostenere una nuova classe dirigente che ne dovrà assumere la guida, mettendo a disposizione del Paese le tante competenze ed esperienze ancora mortificate anche dalle scelte di questi giorni”.