This is about neighborhood safety, envivronmental justice, and about common sense.
Paul Koretz, Los Angeles councilman
Ho un motivo in più per amare questa città.
Il 28 Febbraio 2014 Los Angeles ha approvato all’unanimità una risoluzione che vieta il fracking nelle nostre città finché non si possa dimostrare che sia una pratica e sicura per il nostro ambiente. Il sindaco Erik Garcetti ha dieci giorni di tempo per firmare la risoluzione e per trasformarla in una ordinanza. Oltre al fracking è vietata la stimolazione di pozzi con acidi ed altre sostanze per aumentare il quantitativo di petrolio estratto.
Los Angeles è la più grande città d’America a vietare il fracking – per gas e per petrolio – e soprattutto è la prima città da cui si estrae petrolio che vieta la stimolazione di pozzi.
Come si è arrivati a questo risultato? C’è stata una gran mobilitazione di cittadini, e di politici illuminati, Paul Koretz e Mike Bonin, che nulla hanno potuto contro i trivellanti. Abbiamo tanti problemi in California di sismicità e soprattutto con l’acqua che non è sufficiente per tutti – residenti ed agricoltori. Il fracking avrebbe portato ad ulteriori pericoli e dispute, visto che ci vogliono circa 10 milioni di galloni di acqua per fare fracking su un singolo pozzo – è cioè circa 40 milioni di litri.
Tutto questo è rimarchevole perché il petrolio è parte della storia di questa città – quelle che oggi sono spiagge e posti turistici cento anni fa erano enormi campi di petrolio. E ce ne sono ancora di cavallette sparsi per la città, come dei relitti del passato. C’è ancora molto da fare – con una moratoria per lo Stato intero di California, con maggiore regolamentazione dei pozzi esistenti – ma questo mostra ancora una volta che niente può fermare una cittadinanza istruita, che sa far valere i propri diritti.
Già gli Stati di Vermont, New York e Hawaii hanno moratorie o divieti integrali, e così pure varie città sparse per la nazione. Il giorno 15 Marzo 2014 ci sarà una imponente manifestazione a Sacramento, per chiedere al governatore Jerry Brown di vietare il fracking in tutto lo stato di California.
E in Italia? In Italia l’acidizzazione dei pozzi va avanti da decenni, lo dicono gli stessi trivellanti – la Schlumberger, l’Eni, la Halliburton – senza neanche che i residenti lo sappiano. In alcuni casi hanno anche usato tecniche di hydraulic fracturing, in silenzio. E questo lo dicono loro, non io. Io ho solo speso del tempo per scovare i report di lorsignori dove spiegano tutto agli investitori e ai loro colleghi ma niente alla gente normale. Accade nelle province di Pisa, di Foggia, di Viterbo, di Ragusa, di Parma. Accade a Trecate, accade in Basilicata. Accade nei mari di Ombrina.
Cosa farà il neoministro dell’ambiente Gianluca Galletti su questi temi? Dobbiamo ancora aspettare Godot?
Qui sugli acidi in Italia – Foggia, Viterbo, Pisa e Parma; Val D’Agri; Ragusa; Trecate; Ombrina
Maria Rita D'Orsogna
Fisico, docente universitario, attivista ambientale
Ambiente & Veleni - 2 Marzo 2014
La California dice no al fracking
This is about neighborhood safety, envivronmental justice, and about common sense.
Paul Koretz, Los Angeles councilman
Ho un motivo in più per amare questa città.
Il 28 Febbraio 2014 Los Angeles ha approvato all’unanimità una risoluzione che vieta il fracking nelle nostre città finché non si possa dimostrare che sia una pratica e sicura per il nostro ambiente. Il sindaco Erik Garcetti ha dieci giorni di tempo per firmare la risoluzione e per trasformarla in una ordinanza. Oltre al fracking è vietata la stimolazione di pozzi con acidi ed altre sostanze per aumentare il quantitativo di petrolio estratto.
Los Angeles è la più grande città d’America a vietare il fracking – per gas e per petrolio – e soprattutto è la prima città da cui si estrae petrolio che vieta la stimolazione di pozzi.
Come si è arrivati a questo risultato? C’è stata una gran mobilitazione di cittadini, e di politici illuminati, Paul Koretz e Mike Bonin, che nulla hanno potuto contro i trivellanti. Abbiamo tanti problemi in California di sismicità e soprattutto con l’acqua che non è sufficiente per tutti – residenti ed agricoltori. Il fracking avrebbe portato ad ulteriori pericoli e dispute, visto che ci vogliono circa 10 milioni di galloni di acqua per fare fracking su un singolo pozzo – è cioè circa 40 milioni di litri.
Tutto questo è rimarchevole perché il petrolio è parte della storia di questa città – quelle che oggi sono spiagge e posti turistici cento anni fa erano enormi campi di petrolio. E ce ne sono ancora di cavallette sparsi per la città, come dei relitti del passato. C’è ancora molto da fare – con una moratoria per lo Stato intero di California, con maggiore regolamentazione dei pozzi esistenti – ma questo mostra ancora una volta che niente può fermare una cittadinanza istruita, che sa far valere i propri diritti.
Già gli Stati di Vermont, New York e Hawaii hanno moratorie o divieti integrali, e così pure varie città sparse per la nazione. Il giorno 15 Marzo 2014 ci sarà una imponente manifestazione a Sacramento, per chiedere al governatore Jerry Brown di vietare il fracking in tutto lo stato di California.
E in Italia? In Italia l’acidizzazione dei pozzi va avanti da decenni, lo dicono gli stessi trivellanti – la Schlumberger, l’Eni, la Halliburton – senza neanche che i residenti lo sappiano. In alcuni casi hanno anche usato tecniche di hydraulic fracturing, in silenzio. E questo lo dicono loro, non io. Io ho solo speso del tempo per scovare i report di lorsignori dove spiegano tutto agli investitori e ai loro colleghi ma niente alla gente normale. Accade nelle province di Pisa, di Foggia, di Viterbo, di Ragusa, di Parma. Accade a Trecate, accade in Basilicata. Accade nei mari di Ombrina.
Cosa farà il neoministro dell’ambiente Gianluca Galletti su questi temi? Dobbiamo ancora aspettare Godot?
Qui sugli acidi in Italia – Foggia, Viterbo, Pisa e Parma; Val D’Agri; Ragusa; Trecate; Ombrina
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".